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Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.335 punti, registrando un +0,72%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -0,58%.

Ultime sedute:

Grafico nr. 2

E’ indubbiamente un importante segnale di debolezza l’indietreggiamento dello S&P una volta arrivato all’interno dell’area di resistenza 1.347-1.370.

Il trend di breve periodo è ribassista mentre quello di medio e di lungo sono rialzisti.

Ora puliamo l’ultimo grafico ed analizziamolo servendoci dei ritracciamenti di Fibonacci:

Grafico nr. 3

Se da una parte è negativo il respingimento dello S&P 500 dall’area di resistenza (grafico nr. 2), dall’altra v’è da segnalare che è positiva la recente presunta tenuta del ritracciamento di Fibonacci  del 38,2% a 1.326,5 punti.

Passiamo ora ad un ulteriore grafico che evidenzia le concentrazioni di volumi sui diversi prezzi:

Grafico nr. 4

Come possiamo notare tra le aree di concentrazione di volumi (POC – Point Of Control) v’è quella a 1.314-1.315 punti.

Ovviamente tali concentrazioni di volumi cambiano a seconda del periodo preso in considerazione; nel caso specifico ho utilizzato un grafico a 6 mesi, ma posso assicurarvi che anche nei grafici più brevi (per es. a 3 mesi) ed in quelli più lunghi (per es. a 18 mesi) risultano notevoli scambi in quella fascia di prezzo.

Tale soglia coincide col ritracciamento del 50% di Fibonacci (1.315) e quindi ne aumenta la sua attendibilità.

Ora è utile riassumere i vari elementi messi sul tavolo:

  • respingimento dello S&P dall’area di resistenza;
  • presunta tenuta del ritracciamento di Fibonacci del 38,2%
  • forte concentrazione di volumi a 1.314-1.315 punti, che coincide col ritracciamento del 50%.

Tenendo presenti i vari punti appena elencati, sarei dell’opinione che, pur non escludendo discese in area 1.314-1.315 punti, non riterrei probabili rotture convinte della stessa, ma al contrario un rimbalzo, che tuttavia non dovrebbe consentire di registrare massimi superiori a quello del 2 aprile (1.422 punti, vedi grafico nr. 1).

Ovvio che in un contesto così incerto gli annunci di eventuali interventi potrebbero influire non poco, nel bene o nel male, sulle dinamiche dei mercati azionari.

Ritengo che per assistere alla perforazione convinta della soglia 1.314-1.315 punti ed ancor più della media mobile a 200 giorni (linea viola visibile nel primo e nel secondo grafico e che al momento transita a 1.295 punti) serva una notizia alquanto negativa.

Riccardo Fracasso

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