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In più occasioni in passato s’era scritto che il rialzo della borsa americana, sproporzionato rispetto alla crescita economica, poggiasse sui seguenti elementi favorevoli:

  1. mancanza di alternative (rendimenti non appetibili del mercato obbligazionario).
  2. margin debt (ricorso alla leva in crescita).
  3. sentiment positivo (propensione al rischio).
  4. politica monetaria espansiva.
  5. algoritmi (acquisti automatizzati sulle correzioni).
  6. buy back (acquisto di azioni proprie da parte delle aziende).

Inoltre, s’era precisato che il venir meno di tali elementi avrebbe prodotto decise ripercussioni sui listini.

Un po’ come svegliarsi da una bella favola e dover fare i conti con la realtà.

Ora, esaminiamo punto per punto:

  1. anche recentemente s’è spiegato come, alla luce del sostanzioso innalzamento dei rendimenti, i bond siano diventati un alternativa da considerare, specie se confrontati all’asset azionario ancora adesso non conveniente.
  2. delevareged (riduzione leva) in corso.
  3. considerando il margin debt e la volatilità, abbiamo assistito a un passaggio RISK ON – RISK OFF, in altra parole con un innalzamento dell’avversione al rischio sfavorevole agli asset più aggressivi;
  4. da inizio anno stiamo assistendo a interventi restrittivi da parte della Federal Reserve, con decisi rialzi dei tassi e, da giugno, con la riduzione del bilancio, il cui ritmo è raddoppiato da settembre.
  5. nel momento in cui il trend rialzista della borsa ha virato in modo netto al ribasso, gli algoritmi hanno cessato la propria attività buy on dip (comprare sulle correzioni) e hanno liquidato parte delle posizioni; conseguentemente il book si è impoverito di acquisti e si è arricchito di vendite.
  6. il calo degli utili aziendali ha ridotto i margini per le operazioni di buy back.

Il venir meno di elementi favorevoli, come prevedibile, ha causato una decisa e sfavorevole contrazione della liquidità nei mercati azionari e sta progressivamente riducendo la scollatura con l’economia reale, ridimensionando una sopravvalutazione della borsa americana che comunque è tuttora significativa.

Riccardo Fracasso

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