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Stamattina è stata una di quelle pochissime volte che ho scritto un articolo di analisi dell’argento.
Ciò che mi ha spinto a farlo è la particolare situazione in cui si trovava questo metallo prezioso.
Si affermava: “…le condizioni sono ideali per la rottura dell’area di supporto (Ndr: ci si riferiva alla soglia 25-26,5 dollari), ma una qualche reazione di breve termine a contatto della stessa non è da escludere. Ovvio che, cavalcare questa seconda ipotesi richiede obbligatoriamente l’uso di stop loss, anche perchè rotto il supporto ci sono pochi appigli ai quali aggrapparsi”.
Lo scrivere ‘breve termine‘ era un modo per specificare che chi voleva cercare di sfruttare tale area di supporto doveva farlo con una operazione rapida.
Insomma…stiamo parlando di traders, o perlomeno non di cassettisti, visto e considerato che avevamo sottolineato l’impostazione grafica altamente critica.
Ciò premesso, andiamo ad osservare il grafico della singola giornata (non importa che la seduta non sia ancora conclusa, visto e considerato che l’operazione era adeguata per i traders, investitori che solitamente chiudono le posizioni in giornata):
Come si può osservare l’argento è sceso fino a 26,12 che, guarda caso, è un valore interno all’area di supporto che avevamo indicato (26-26,5).
Da quel livello si è saliti ed in modo vistoso.
Il supporto è inviolato da circa un anno e la seduta odierna non fa che confermarne la sua validità.
In sintesi, una prosecuzione del rimbalzo è persino probabile, ma considerato lo scenario di fondo (tuttora molto negativo) e che l’operazione è adatta ai traders, è finanziariamente più corretto accontentarsi (si fa per dire) di un rimbalzo di 4-5% in poche ore.
Con questo articolo chiudo la parentesi aperta per parlare dell’argento.
Riccardo Fracasso
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