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Un aggiornamento sulla situazione del comparto aurifero:

Si osservi come l’oro ha raggiunto area 1.680 dollari, una soglia di supporto particolarmente importante che ha respinto i cali nel marzo e nell’agosto del 2021.

Al tempo stesso i titoli auriferi, complice anche il calo del mercato azionario, hanno amplificato la discesa dando vita a una sequenza di minimi decrescenti (linea rossa tratteggiata) e raggiungendo persino la sequenza di minimi crescenti avviata nel 2016 (linea verde continua):

Ora, quindi, sia oro che titoli auriferi hanno raggiunto un supporto importante (c’è quindi allineamento grafico).

Occasione di acquisto?

La domanda merita una risposta più articolata di un semplice ‘si’ o un semplice ‘no’.

S’è spiegato più volte come la tendenza di fondo dell’oro sia inversamente proporzionale a quella dei rendimenti netti del tresury a 10 anni, quindi rendimenti lordi meno inflazione attesa.

In altre parole, il calo dei rendimenti lordi del decennale americano (quindi apprezzamento del tresury) e l’aumento dell’inflazione attesa sono elementi favorevoli per il comparto aurifero.

Ciò premesso, se il mercato obbligazionario potrebbe aver visto il proprio minimo (aspetto favorevole all’oro), c’è però la possibilità che l’inflazione attesa abbia visto da tempo il proprio massimo (aspetto negativo).

In buona sostanza, il quadro non è così chiaro come anni fa, quando indicai i circa 1.200 dollari come un buon livello di ingresso, e sussiste la possibilità che le aree di supporto cedano dando vita a nuove ondate di vendita.

Semmai, dal punto di vista prettamente grafico, il raggiungimento congiunto di importanti aree di supporto può suggerire l’ingresso, ma solo se protetto con rigidi stop loss poco al di sotto.

Riccardo Fracasso

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