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Il volume sui prezzi indica quanto volume viene trattato ad ogni singolo livello di prezzo nell’intervallo di tempo da noi scelto.

Modificando la durata del grafico cambiano anche le varie concentrazioni di volumi.

In linea generale, laddove il mercato staziona con maggiore frequenza i volumi si incrementano.

La linea dei prezzi col massimo volume è detta Punto di Controllo o POC (Point Of Control) ed indica il livello che il mercato considera come il fair value (valore corretto) nel periodo preso in considerazione.

Le più importanti concentrazioni di volumi (in primis il POC) si formano grazie a fasi laterali in cui è lecito pensare che alla presenza dei normali investitori s’aggiunga quella delle mani forti (difatti, ingenti volumi necessitano solitamente della presenza di chi dispone di ingenti capitali).

Tali fasi laterali possono essere ovviamente fasi di accumulazione o di distribuzione; nel primo caso la mano primaria approfitta delle vendite del cosiddetto parco buoi per accumulare posizioni, nel secondo, invece, distribuisce quanto ha in portafoglio trovando come controparte sempre la mano debole.

Terminata la fase laterale il movimento parte.

Il POC agisce come:

  • Magnete (tende ad attrarre verso sé il prezzo);
  • Repulsore (una volta attratto tende a respingerlo).

Pertanto il POC tende ad attrarre i prezzi verso sè; fino a che il POC agisce da magnete i prezzi oscilanno sopra e sotto a tale area, alimentandola di nuovi volumi.

Quando il POC è ancora in fase di formazione è sconsigliato fissare degli stop loss vicini perchè il continuo oscillare dei prezzi al di sopra ed al di sotto di tale livello li farebbe saltare; in questo caso è preferibile fissare gli stop loss prendendo come riferimento gli estremi (minimo/massimo) del range laterale.

Nel momento in cui la mano primaria si ritiene soddisfatta di quanto distribuito/accumalato, il POC cessa di agire come magnete ed agisce da repulsore e ciò può avvenire sia nel senso contrario al trend preesistente che nella direzione originaria.

Un segnale che spesso anticipa la trosformazione del POC da magnete a repulsore è il seguente: i prezzi invece di continuare ad attraversare il POC, improvvisamente, all’ennesima oscillazione si fermano tornando indietro.

Quanto più è stata prolungata e ricca di volumi la fase laterale in cui il POC ha agito da magnete, tanto più solitamente sarà violento il movimento di allontanamento successivo quando il POC agirà da repulsore.

Il POC va quindi considerato anche come area di resistenza/supporto per il trend il corso.

Ad ogni modo, la salita/discesa oltre tale soglia (quindi rottura dell’area di resistenza/supporto e mantenimento del senso del trend originario) richiede solitamente la costruzione da parte della mano primaria di una nuova signficativa area di volumi  piazzando diversi ordini ad una fascia di prezzo ovviamente inferiore/superiore ma comunque non distante.

E’ comunque bene precisare che per quanto sia vero che il POC agisca da repulsore, nel momento in cui si concretizza l’allontanamento, se non dovesse essere accompagnato da nuovi volumi sarebbe destinato a fare poca strada; il nuovo movimento deve attrarre nuovi investitori e farli salire sul treno.

Tuttavia, va anche ricordato che nelle discese, al contrario delle salite, non sono indispensabili grossi volumi.

Va inoltre aggiunto che il primo test ad una concentrazione di volumi importante come quella del POC genera quasi sempre una reazione opposta; invece, un numero eccessivo di test, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, è molto pericoloso  perché rende molto visibile e quindi molto affollata un’area essendo ben visibile nel grafico, e la mano primaria, attratta dalla presenza di molti operatori, spesso interviene favorendo la rottura del livello e facendo loro scattare gli stop loss.

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