Risk on = mercato ottimista, propensione al rischio, prospettive future buone; in tale fase gli investitori acquistano tutte quelle attività legate al rischio che offrono rendimenti più elevati (azioni, obbligazioni con rendimenti alti, ecc.).

Risk off = mercato pessimista, avversione al rischio, prospettive future negative; in tale fase gli investitori vendono le attività rischiose per acquistare i beni rifugio (oro, emissioni obbligazionarie più sicure, ecc.).

La volatilità è un chiaro indicatore di risk on/off:

  1. quando sale indica un contesto risk off;
  2. quando scende su valori bassi indica un contesto risk on.

Un altro importante indicatore di risk on/off è l’oro, non in termini assoluti ma rapportato agli asset rischiosi.

Solitamente si osserva lo spread tra l’oro e lo S&P 500:

  1. quando sale (quindi oro più forte dello S&P 500) indica un contesto di risk off;
  2. quando scende su valori bassi (quindi S&P 500 più forte dell’oro) indica un contesto di risk on.

Se da una parte è vero che un mercato  sale più facilmente in una situazione di risk on (bassa volatilità e alta propensione al rischio), è altrettanto vero che questa situazione rappresenta terreno fertile per le inversioni (più gli investitori abbassano la guardia e più è vicina l’inversione al ribasso).

Nel momento in cui si passa da una situazione risk on ad una risk off, la volatilità sale ed il mercato scende; viceversa, il passaggio da una fase di risk on ad una di risk off vede un ribasso della volatilità ed un rialzo del mercato.

Quindi, è bene prestare particolare attenzione a segnali che indicano dei cambiamenti (ad esempio, il passaggio da un mercato risk on ad uno risk off è segnalato da un aumento del volatilità, una maggior forza relativa dell’oro contro i mercati azionari e di una maggior forza relativa dei titoli difensivi (gli anticiclici come i farmaceutici, utilities, ecc.) contro quelli più aggressivi (i ciclici come per esempio i finanziari, gli industriali).

RISK ON - RISK OFF

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