Caratteristiche identificative di una bolla sono:
  • presenza in altissima percentuale nei portafogli dei piccoli investitori; e si sa, che quando il parco buoi ha acquistato un asset, i margini per ulteriori acquisti sono molto limitati, mentre quelli per le vendite sono elevatissimi. Una bolla, quindi, deriva dall’eccesso di presenza nei portafogli e non dall’eccesso di valore. Se il valore è alto, ma l’asset è scarsamente presente nel portafoglio dei piccoli investitori, non c’è bolla perchè sono ancora molti gli investitori che possono acquistarlo facendone quindi salire il prezzo. Una bolla, per esistere deve far male a tanti, quando scoppia;
  • consapevolezza generalizzata che l’asset in oggetto sia un affare e che quindi i prezzi debbano salire;
  • il trend, nella sua parte finale, accelera ulteriormente assumendo una forma parabolica (segno di insostenibilità).
Esempio di bolla è quella del 2000, quando i titoli tecnologici erano presenti nel portafoglio di ogni investitore e di conseguenza avevano raggiunto valutazioni assolutamente scollegate dai fondamentali.
Le bolle solitamente durano ancora qualche mese dopo che qualcuno le segnala; sarà possibile individuarne la fase finale quando s’assisterà ad una ulteriore accelerazione rialzista accompagnata però da un netto calo dei volumi.
Secondo la Legge del dimezzamento, quando una bolla scoppia ha come primo obiettivo il 50% dai massimi.
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