Partiamo subito col grafico dello S&P;:

L’indice americano ha chiuso a 1.263 punti, registrando un +1,07%.

Ultimi due mesi:

Nell’ultima occasione si era scritto: “Certo, fino a quando il trend di medio e di lungo periodo rimarranno positivi si potrà parlare di semplice correzione, ma quanto successo dovrebbe far scivolare l’indice almeno fino ad una delle medie mobili spostate.”.
Per il momento le cose non sembrerebbero andare come da nostra previsione.
Avevamo il riconoscimento di una resistenza importante (1.268) ed il ritorno dell’indice al di sotto della media mobile a 200 giorni.
In questi mesi abbiamo più volte verificato che in condizioni simili, il mercato solitamente scende, ed invece è salito, in assenza peraltro di annunci particolari.
A mio parere il listino americano, come anche il nostro, nella settimana in corso è pilotato dalle cosiddette mani pesanti, che trovano gioco facile in questo periodo di scarsi volumi.
Andiamo allora a vedere i volumi settimanali:
L’ultima candela rappresenta i volumi della settimana in corso, alla quale mancano ancora quelli della giornata di oggi, ma che comunque rendono già bene l’idea su quanto bassi siano rispetto alla media.
Se poi si porta l’attenzione alla prima candela del grafico, che indica i volumi dell’ultima settimana dell’anno scorso (2010), si deduce che è un fenomeno ricorrente in questo periodo.
Ne consegue che in un contesto simile, chi ha le risorse per farlo, riesce a condizionare facilmente i mercati.

Appare piuttosto inutile fare previsioni in uno scenario simile.


Riccardo Fracasso


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