Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

L’indice americano ha chiuso a 1.378 punti, registrando un +0,12%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,6%.

Ultime sedute:

 

 

Mentre il trend di medio e quello di lungo rimangono ribassisti, a differenza della scorsa settimana, il trend di breve è tornato rialzista.

Inoltre, notiamo che lo S&P ha chiuso proprio a ridosso della retta (nel grafico indicata con la ‘S’) che unisce i massimi crescenti avviatisi lo scorso ottobre.

Insomma, qualche motivo in più per credere che il calo si sia esaurito lo abbiamo.

Tuttavia, l’andamento della singola seduta pone qualche perplessità in merito:

 

La chiusura nei pressi dei minimi ne rendono probabili ulteriori nel corso della seduta di lunedì, il che vorrebbe dire, quantomeno, sforamento temporaneo della retta ‘S’, ipotesi avvalorata dalla debolezza della fase finale della seduta ben visibile nel grafico.

Difficile stabilire se si tratterà di un semplice sforamento intraday o magari di qualcosa di un po’ più duraturo.

Comunque sia, esistono validi motivi per sostenere che anche una eventuale rottura della retta ‘S’ confermata in chiusura non andrebbe necessariamente a rovinare l’impostazione rialzista.

Innanzitutto è bene ricordare che durante questa correzione la perdita massima rispetto ai massimi è stata di un 4,57%, a differenza del 8,98% del Dax e del 17,56% del nostro povero Mib.

Chiamatela maggior forza relativa o chiamatelo mercato pilotato, fatto sta che lo S&P risulta decisamente meno fragile dei mercati europei.

Inoltre, abbiamo una importante area di supporto (1.347-1.370) che difficilmente sarà perforata.

C’è di più:

 

Come potete osservare il grafico evidenzia come negli ultimi tre mesi ci sia stata una concentrazione di scambi (quindi volumi) in area 1.367 punti.

Come spiegato qualche settimana fa tale soglia rappresenta un’importante supporto difficile da rompere.

Come si può notare, il 10 aprile lo S&P è sceso al di sotto di tale livello segnando un minimo a 1.357 punti per poi risalire già dalla seduta successiva.

 

Ora, tenendo presente tutte le considerazioni fin qui espresse, la mia previsione per lo S&P 500 è la seguente:

 

  • nel corso della seduta di lunedì scivolerà al di sotto della retta ‘S’ e segnerà minimi giornalieri inferiori a quelli registrati ieri;
  • pur non sapendo sin d’ora se il calo proseguirà anche le sedute successive, probabilmente non sarà tale da provocare una rottura convinta dell’area di supporto 1.347-1.370 punti, area all’interno della quale, per di più, v’è un’importante concentrazione di volumi (1.367) ed un minimo (1.357) che è stato recentemente toccato per poi rimbalzare.

 

Continuo a ritenere l’eventuale movimento una correzione all’interno di un movimento rialzista, e come tale va considerato come l’occasione per ottimizzare l’ingresso a prezzi più convenienti rispetto a quelli passati.

La tenuta di uno dei livelli sopracitati andrà letta come un segnale di entrata (ovviamente sempre bene accompagnare gli ingressi con l’uso degli stop loss).

Riccardo Fracasso

 

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