Partiamo subito col grafico dello S&P 500:
L’indice americano ha chiuso a 1.325 punti, registrando un +0,81%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +3,72%.
Ultime sedute:
Il rialzo dell’ultima settimana ha consentito l’inversione rialzista del trend di breve e di medio periodo, mentre quello di lungo rimane negativo.
Dal punto di vista tecnico, però, l’evento più importante è la tenuta della media mobile a 200 giorni (nel grafico la linea viola): il fatto che lo S&P, dopo esser scivolato leggermente al di sotto della stessa, si sia riportato rapidamente sopra, ci porta a parlare di semplice sforamento e non di perforazione convinta.
Abbiamo più volte parlato della notevole importanza della media mobile a 200 giorni, ne consegue che la sua tenuta è un fatto decisamente positivo.
Ora andiamo ad osservare il grafico su base settimanale:
Senza necessità di riproporre l’esempio scolastico (l’abbiamo visto giusto ieri parlando del nostro Ftse Mib), vediamo che anche nel grafico dello S&P s’è formata una engulfing bullish.
Valgono quindi le stesse considerazioni fatte ieri: trattasi di una figura di inversione rialzista talmente affidabile da non richiedere conferme nel periodo successivo (ricordiamo che è comparsa su grafico settimanale), concede allo S&P la possibilità di flettere, seppur entro certi limiti, durante la prossima settimana, senza che ciò invalidi il segnale di inversione che dovrebbe anticipare almeno qualche settimana di rialzo.
Riassumendo, ad ora abbiamo due elementi di natura tecnica piuttosto positivi:
-
tenuta media mobile a 200 giorni;
-
comparsa di una engulfing bullish.
In buona sostanza, la situazione tecnica è molto migliorata rispetto ad una settimana fa, ed è persino in grado di sopportare oscillazioni negative (non eccessive), peraltro probabili se si considera il contesto (difficoltà delle banche Spagnole, elezioni della Grecia sempre più vicine).
Non ci siamo scordati del 12 giugno, data del siderografo di bradley più volte citata e con la quale avrà inizio il periodo dell’inatteso, quel periodo in cui solitamente (non sempre) si verifica ciò che non è atteso dalla maggior parte degli investitori.
Personalmente ritengo che l’ipotesi rialzista sarebbe più probabile se si arrivasse al periodo dell’inatteso in un clima di panico; tuttavia vanno sottolineati due punti:
-
gli acquisti dell’ultima settimana potrebbero esser opera delle mani forti e non della ‘massa’, la quale invece potrebbe aver ridotto/azzerato la propria esposizione già da diverso tempo, considerato che è oltre due mesi che i mercati azionari scendono; ne consegue che ancor oggi, a dispetto del bel balzo dell’ultima settimana, le attese della maggior parte degli investitori potrebbe comunque esser di un crollo;
-
inoltre, è giusto evidenziare che occorre considerare le date del siderografo con un margine di tolleranza di 4-10 giorni (personalmente ritegno 10 giorni eccessivi) in eccesso o in difetto.
Comunque sia, a noi basti sapere che l’analisi tecnica ci sta dicendo in modo abbastanza chiaro che non sarebbe finanziariamente sbagliato sfruttare eventuali correzioni (non eccessive) per aumentare l’esposizione azionaria, sempre proteggendosi con l’uso dello stop loss.
Al limite, se gli eventi (non possiamo conoscerli in anticipo) stravolgeranno la situazione tecnica vorrà dire che scatteranno gli stop.
Riccardo Fracasso
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