Lo S&P conferma la engulfing
Come di consuetudine partiamo subito col grafico dello S&P:
L’indice americano ha chiuso a 1.342 punti, registrando un +1,03%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,3%.
La scorsa settimana si scriveva:
“Riassumendo, ad ora abbiamo due elementi di natura tecnica piuttosto positivi:
- tenuta media mobile a 200 giorni;
- comparsa di una engulfing bullish.
In buona sostanza, la situazione tecnica è molto migliorata rispetto ad una settimana fa, ed è persino in grado di sopportare oscillazioni negative (non eccessive), peraltro probabili se si considera il contesto (difficoltà delle banche Spagnole, elezioni della Grecia sempre più vicine).”.
Le oscillazioni negative si sono verificate già nella seduta di lunedì, ma non sono state così profonde, come nel caso del nostro Ftse Mib, da negare la Engulfing Bullish, la quale, pertanto, resta valida.
E’ bene specificare che gli effetti di una figura a candele conservano la propria efficacia fino a 5 periodi successivi (nel caso specifico 5 settimane) dalla comparsa della figura stessa; questo non significa necessariamente che il rimbalzo durerà esattamente 5 settimane (potrebbe durare di meno o anche di più), ma che tutto ciò che dovesse superare i 5 periodi non dovrà esser ricondotto alla figura stessa.
Ultime sedute:
Come si può notare, ora tutti e tre i trend (breve, medio e lungo) sono positivi.
Inoltre, la chiusura sui massimi della seduta e della settimana rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (nelle quattro giornate successive al lunedì).
Ad ogni modo, anche per lo S&P vale quanto detto ieri per il Ftse Mib: il rialzo sviluppato soprattutto nell’ultima parte della settimana (solitamente la più sincera) e a ridosso di un appuntamento così importante (elezioni greche) lascia supporre che le mani forti (le più informate) abbiano preso posizioni long per l’occasione.
Inoltre, sono convinto che s’è entrati nel Periodo dell’Inatteso con la convinzione da parte della maggioranza degli investitori che debba esservi un crollo; poichè, come più volte detto, durante il Periodo dell’Inatteso frequentemente si assiste a ciò che atteso non è, potremo assistere ad un bel rimbalzo.
Lo stesso discorso potrebbe esser fatto per il cambio euro dollaro, seppur il sottostante del siderografo sia esclusivamente lo S&P 500; mi spiego: siccome la maggior parte degli investitori (non mi riferisco alle mani forti) si presenta scarica, oltre che di azioni, anche di euro a favore della valuta americana, l’ipotesi di un recupero a mio avviso è concreta.
Ora andiamo a riassumere il quadro tecnico alla luce di quanto successo nelle ultime due settimane:
- tenuta della media mobile a 200 giorni;
- comparsa della Engulfing Bullish e successiva conferma nella seduta successiva;
-
tutti e tre i trend sono impostati al rialzo;
-
chiusura sui massimi della seduta e della settimana;
-
ingresso nel Periodo dell’Inatteso con un sentiment prevalentemente negativo.
Il quadro tecnico è sicuramente buono.
Sia chiaro, le fragilità dell’Area Euro e l’enorme incertezza in merito al voto greco ci impongono di non escludere l’ipotesi ‘Catastrofe’ (mercati azionari ed euro a picco) ma, dovendo ragionare sulle probabilità, la mia preferenza attuale è per un recupero e questo già era chiaro leggendo quanto scrivevo la scorsa settimana:
“Comunque sia, a noi basti sapere che l’analisi tecnica ci sta dicendo in modo abbastanza chiaro che non sarebbe finanziariamente sbagliato sfruttare eventuali correzioni (non eccessive) per aumentare l’esposizione azionaria, sempre proteggendosi con l’uso dello stop loss.”.
Riccardo Fracasso
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