Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

S&P 500 – Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.418 punti, registrando un +0,19%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,87%.

Ultime mesi:

S&P 500 – Grafico nr. 2

La scorsa settimana si scriveva:

“Il Vix ha chiuso la settimana a 14,74, un valore molto basso, che rappresenta scarsa avversione al rischio del mercato e che se dovesse esser mantenuto confermerebbe lo scenario positivo; è pur vero che una volatilità così ridotta non consente nemmeno grandi rialzi e prova ne sono le ultime sedute, tutte con chiusure frazionali.”.

Il Vix, che andremo a vedere successivamente, s’è mantenuto su valori molto bassi e di conseguenza è successo quanto previsto: mantenimento dello scenario positivo ma senza grandi movimenti (4 delle ultime 5 sedute hanno chiuso con variazioni inferiori allo 0,2%).

Tuttavia ciò ha permesso allo S&P 500, dopo una serie di chiusure a stretto contatto con la resistenza (A2), di oltrepassarla e di uscire quindi dal canale rialzista (A1-A2) dentro al quale si muoveva ormai da due mesi.

Poco importa, ciò che invece è rilevante è il fatto che s’è arrivati ad un soffio del massimo relativo del 2 aprile (1.422 punti), livello che non è superato da oltre 4 mesi e che rappresenta valida resistenza.

Certo, la chiusura di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (nelle successive quattro sedute), e di conseguenza almeno un temporaneo sforamento dei 1.422 punti, ma sarà sempre più difficile contenere la volatilità specie ora che si trova su livelli così bassi:

VIX – Grafico nr. 3

Anche per lo S&P come per il nostro Ftse Mib, la prossima settimana potrebbe rivelarsi decisiva.

 

Riccardo Fracasso

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