Nelle ultime settimane il Ftse Mib è salito ben oltre le mie aspettative.
Sono ancora convinto ci siano buoni motivi (gap up da chiudere, forte ipercomprato, per non parlare del contesto economico che continuo a ritenere assolutamente negativo) per credere che nelle prossime settimane sarà probabile vedere il nostro listino a livelli ben più bassi degli attuali.
Inoltre, considerato che il mercato è arrivato a guadagnare, dai minimi di fine luglio, il 35,78% (sempre che il massimo di venerdì resti invariato) una eventuale correzione dovrebbe essere abbastanza profonda.
Ciò premesso, l’entità del rialzo mi ha sorpreso e quindi, per capire se mi sfugge qualcosa, ho deciso di allargare lo sguardo prendendo in esame una serie di grafici con time frame trimestrale (ogni candela rappresenta un trimestre) e che partono dal 1998 per giungere ad oggi:
Da questo primo grafico possiamo notare come il Ftse Mib quest’anno, pur scendendo in modo consistente, abbia riconosciuto il minimo toccato nel marzo 2009.
In sintesi, il supporto sembra aver tenuto e questo è un aspetto positivo perchè s’è interrotta la sequenza di minimi decrescenti e, considerate le dimensioni dei movimenti, ogni rimbalzo potrebbe risultare molto violento.
Prendiamo lo stesso grafico ma tracciamo nuove linee:
Un pò di didattica per gli appassionati di analisi tecnica: se si vuole disegnare le linee per individuare la presenza di un eventuale canale, e se la tendenza è ribassista (come nel caso del nostro grafico), occorre dapprima tracciare la trendline di massimi decrescenti (A1) e, solo in un secondo momento sarà necessario riportare una parallela facendola partire dal primo minimo significativo.
Osservando la retta A2, possiamo notare come, nonostante qualche sforamento, l’andamento del Ftse Mib l’abbia ‘rispettata’, il che mi porta a ritenere realistica (almeno per il momento) la validità di questo canale chiaramente ribassista.
Tuttavia, ci ritroviamo tuttora in area di supporto e, ripeto, anche in tal caso, considerate le dimensioni dei movimenti, ogni rimbalzo potrebbe risultare molto violento (anche ben più di quello in corso che, come si può notare, appare molto esiguo se l’andiamo a vedere in un grafico di lungo termine).
Allora, serviamoci di Fibonacci per identificare gli obiettivi di un eventuale rimbalzo molto violento:
Considerando la gamba ribassista con massimo a 44.364 e minimo a 12.332, otteniamo i seguenti livelli di ritracciamento:
-
24.568 (38,2%);
- 28.348 (50%);
- 32.128 (61,8%).
Come si può vedere dal terzo grafico, il primo rimbalzo, successivo alla gamba ribassista in questione, s’è arrestato esattamente al primo livello di Fibonacci che abbiamo ottenuto.
Ciò, oltre a significare un enorme debolezza, ci spinge a non trascurare le soglie indicate da Fibonacci.
Considerate le notevoli dimensioni delle gambe ribassiste, un loro ritracciamento potrebbe consentire persino il raggiungimento di tali quotazioni, senza che sia intaccato in alcun modo l’intonazione negativa.
Riassumiamo:
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Pur ritenendo che il Ftse Mib entro le prossime settimane vedrà valori inferiori agli attuali (anche se non è detto che prima non ci sia un ulteriore impulso rialzista)…
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…attualmente dobbiamo constatare la tenuta dei minimi di marzo 2009 a 12.332 (Grafico nr. 1), inoltre…
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… il listino italiano si trova vicinissimo al supporto (A2) del canale ribassista di lungo termine, del quale sembrerebbe averne riconosciuto la presenza (Grafico nr. 2);
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eventuali obiettivi sono quelli di Fibonacci indicati nel Grafico nr. 3, che, potrebbero sorprendere, ma allo stesso tempo rappresentano dei semplici ritracciamenti di movimenti ribassisti ben più estesi.
Concludendo, vorrei chiarire alcuni punti:
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con questa analisi ho voluto mettere sul tavolo un’ipotesi rialzista, ricercando possibili motivazioni tecniche che giustifichino la recente forza dimostrata dal Ftse Mib, ma ciò, al momento, non significa che la ritenga sin d’ora probabile;
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dal punto di vista dei fondamentali, rimango dell’idea che la situazione italiana sia disastrosa, ma talvolta il semplice allontanarsi dal baratro, dopo discese come quelle vissute dal nostro mercato, può generare rimbalzi di tutto rispetto (effetto elastico); ovvio che per assistere a scenari simili, sarà necessario star distante dal dirupo per diverso tempo. Il problema, a mio avviso, è che sono state usate molte cartucce (gli Stati Uniti non ne hanno altre), e nel caso di eventi molto negativi, potrebbe risultare complicato evitare di cadere nel burrone;
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resto fortissimamente negativo sul lungo periodo, a meno che le autorità politiche, non cambino completamente strategia.
A mio avviso, per il momento sarà bene seguire le consuete analisi di più breve respiro, e, solo se necessario, prendere in mano quella di stasera.
Riccardo Fracasso
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