From the daily archives: sabato, Novembre 24, 2012

Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

S&P 500 – Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.409 punti, registrando un +1,3%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +3,62%.

La scorsa settimana si scriveva:

“Ora, però, è doveroso considerare i ritracciamenti del movimento più breve, e così facendo non posso che ricordare che siamo ormai prossimi ad area 1.321 (ritracciamenti 38,2% – vedi grafico nr. 3) ed in situazione di forte ipervenduto.”.

In parole semplici, si evidenziavano le condizioni per un rimbalzo imminente.

Anche se onestamente mi sarei atteso che lo S&P s’avvicinasse ulteriormente ai 1.321 punti prima di risalire, il rimbalzo s’è effettivamente verificato.

Andiamo allora a vedere se tale recupero ha modifico il quadro grafico.

Innanzitutto analizziamo i trend:

S&P 500 – Analisi trend – Grafico nr. 2

Com’è possibile notare la salita ha consentito la chiara inversione al rialzo sia del trend di breve che di medio periodo; tuttavia, nonostante l’entità del recupero, il trend di lungo rimane impostato al ribasso e la 25+5 (linea rossa) è ormai a pochi passi e potrebbe presto contenere eventuali tentativi di allunghi.

Inoltre, da rilevare la risalita dello S&P 500 al di sopra della media mobile a 200 giorni, il che ci impone di considerare la precedente discesa come semplice sforamento.

Da evidenziare la chiusura giornaliera e quella settimanale sui massimi il che, come più volte spiegato, rende probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive 4 sedute).

Passiamo ora al seguente grafico su base settimanale:

S&P 500 – Bullish Engulfing – Grafico nr. 3

Nel riquadro è evidenziata una Bullish Engulfing, figura di inversione rialzista.

Come recentemente precisato, l’attendibilità delle figure a candele oscilla, a seconda della configurazione, in un range che approssimativamente è del 40-60%.

La percentuale non è elevata ma l’affidabilità può salire notevolmente se si filtrano le figure.

Innanzitutto, dopo aver individuato una figura, è doveroso valutarne il posizionamento: una figura di inversione rialzista, come la Bullish Engulfing, richiede ovviamente la presenza di un chiaro movimento ribassista da invertire.

Nel caso specifico, come possiamo notare dal grafico, tale requisito è soddisfatto.

In secondo luogo è consigliabile ridurre la figura in una singola candela e valutare se il messaggio di quest’ultima conferma il segnale originario della configurazione.

Inserisco quindi i dati nel programma che ho creato recentemente e che trovate tra gli strumenti (CANDELE-COMPRESSIONE):

S&P 500 – Compressione Bullish Engulfing – Grafico nr. 4

La candela compressa non può essere considerata un hammer poichè l’ombra è inferiore al doppio del corpo; pertanto, in questo caso la riduzione della figura in una singola candela non fornisce segnale di conferma a quello originario che ricordiamo essere di inversione rialzista.

E’ bene precisare che ciò non significa che la Bullish Engulfing non sia valida, ma che comunque la sua attendibilità non è alta.

Un ulteriore filtro consiste nell’uso di qualche indicatore.

A tal fine, se si considera che sia il Detrended (vedi grafico nr. 1) che l’RSI a 2 giorni segnalano un forte ipercomprato, quando invece ai fini dell’affidabilità di una figura di inversione rialzista si preferirebbe indubbiamente una contesto opposto (forte ipervenduto), anche sotto questo aspetto l’attendibilità della Bullish Engulfing ne risente.

Considerando il tutto, la Bullish Engulfing in esame a mio avviso non fornisce sufficienti garanzie per poter definire probabile (quindi più che possibile) l’ipotesi rialzista.

Proseguiamo con l’analisi generale andando a visionare la situazione del MACD settimanale:

S&P 500 – MACD – Grafico nr. 5

Come potete notare, nonostante il consistente rialzo dell’ultima settimana, il MACD si mantiene impostato al ribasso, il che ci segnala una impostazione di fondo che al momento rimane negativa.

La scorsa settimana si precisava:

“Un’ultima considerazione tecnica: un movimento ribassista si valuta soprattutto in funzione dei massimi decrescenti, motivo per cui, il momento in cui si rimbalzerà potrà fornirci indicazioni molto importanti.

Potrà per esempio farci capire se il rialzo sarà ripartito, o se saremo ancora in piena fase correttiva.”.

Andiamo allora ad analizzare il recupero in corso attraverso i ritracciamenti di Fibonacci:

S&P 500 – Fibancci – Grafico nr. 6

Il grafico ci mostra come il listino americano abbia concluso la propria settimana giusto a ridosso del ritracciamento del 50% della gamba ribassista preesistente.

Eventuali recuperi superiori al ritracciamento del 50% descriverebbero un movimento ribassista che potrebbe non essere ancora maturo.

Passiamo ora a controllare la distribuzione dei volumi per prezzo:

S&P 500 – Analisi POC – Grafico nr. 7

Lo S&P 500 ha terminato la settimana giusto in un’area di prezzo (1.406) in cui v’è una notevole concentrazione di volumi; non essendo tale soglia ancora stata oltrepassata con decisione, andrà considerata come una resistenza da superare.

Considerati i tanti elementi presi in considerazione in questa analisi, ritengo utile concludere facendo una sintesi.

Nel corso dell’analisi s’è esaminato approfonditamente la Bullish Engulfing comparsa su base settimanale (grafico nr. 3), concludendo che la sua attendibilità non è sufficientemente elevata da poterci indicare uno scenario più o meno probabile.

Ho sottolineato l’inversione al rialzo del trend di breve e di medio periodo e del recupero della media mobile a 200 giorni (grafico nr. 2).

A tali aspetti positivi va aggiunta la chiusura giornaliera e quella settimanale sui massimi che ne anticipano ulteriori nei rispettivi periodi.

Tuttavia, tale regola, come tutte quelle dell’analisi tecnica, vale ‘solo’ il più delle volte.

Inoltre, se consideriamo che:

  • lo S&P 500 è ormai a ridosso della 25+5 (grafico nr. 2), la quale potrebbe contenerne la salita;
  • sia il Detrended (grafico nr. 1) che l’RSI a 2 giorni indicano un forte ipercomprato;
  • il MACD settimanale (grafico nr. 5), nonostante il recupero del listino americano, mantiene l’impostazione ribassista;
  • lo S&P 500 è giunto al ritracciamento di Fibonacci del 50% (grafico nr. 6) il quale rappresenta una resistenza;
  • lo S&P 500 si ritrova in piena area POC (Grafico nr. 7), il che va considerata come area di resistenza;

questa è una di quelle situazioni in cui ci sono buone probabilità che la regola sopracitata (chiusura sui massimi di periodo che ne anticipa ulteriori in quello successivo) non sia rispettata.

Sinceramente mi sarei atteso un calo nella fase finale della settimana, e se lo stesso si fosse effettivamente verificato ora sarei molto più deciso nel ritenere che il mercato debba scendere.

Tuttavia, ripeto, i diversi ostacoli precedentemente elencati, mi portano a ritenere che il ribasso interrottosi questa settimana, non sia esaurito.

La prossima settimana probabilmente avremo qualche risposta in più.

Riccardo Fracasso

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