In più occasioni ho avuto modo di raccontare la difficile situazione del mercato del lavoro italiano.
Hivejobs, una società italiana di recruiting online a livello nazionale, ad inizio Aprile ha condotto un sondaggio rivolgendo ad un campione di 1.100 persone contattate via web, domande sulle esigenze e sulle aspettative di chi è in cerca di una occupazione.
Ritengo particolarmente interessanti i dati raccolti.
Di seguito, la presentazione di Hivejobs che mi ha gentilmente richiesto di pubblicare per voi lettori di Finanza e Dintorni:
Milano, 8 maggio 2013 – Disponibilità a trasferimenti all’estero anche fuori dai confini Europei, grande flessibilità in termini di orari, mansioni e sede di lavoro purché la posizione ricoperta sia in linea con il proprio profilo e forte intraprendenza a promuoversi e a cercare opportunità professionali attraverso un mix di strumenti, in primis i canali digitali e i social network. Queste le principali evidenze emerse dal sondaggio realizzato a inizio aprile 2013 da Hivejobs, società di recruiting online che ha introdotto un’innovativa modalità di ricerca e selezione del personale basata sull’impiego di professionisti specializzati (gli HiveScout) provenienti dallo stesso settore dei candidati.
L’indagine ha coinvolto un campione di oltre mille persone chiamate a rispondere attraverso il web ad una serie di domande su bisogni ed aspettative legate alla ricerca di nuove opportunità professionali. Di seguito una sintesi delle principali evidenze emerse.
Italia o estero? Per chi cerca lavoro non esistono confini – A dispetto di chi vede gli italiani fortemente restii ad abbandonare il proprio Paese per cercare fortuna all’estero, il 77% delle persone intervistate dichiara, in questo particolare momento di crisi, di essere disposto ad accettare delle offerte di lavoro fuori dall’Italia. In particolare, il 58,5% considererebbe delle posizioni anche al di fuori dell’Unione Europea, specialmente i più giovani tra i 18 e i 24 anni, mentre il 19,3% del campione accetterebbe un trasferimento unicamente in Europa, alternativa favorita tra i 25 e i 30 anni e fra gli over 55.
Propensi alla flessibilità purché il lavoro sia in linea con il proprio profilo – Una posizione in linea con il proprio background scolastico e/o profilo professionale: è questo quello che chiedono i due terzi delle persone rispondenti al sondaggio in particolare coloro con un’età compresa tra i 25 e i 55 anni. Un’apertura maggiore si riscontra invece tra i più giovani (18-24 anni) che, affacciandosi per la prima volta al mondo del lavoro, si dicono disposti, nel 70% dei casi, a valutare qualsiasi offerta di lavoro anche quelle non propriamente in linea con il proprio profilo. Parlando di flessibilità, la disponibilità degli intervistati sembra molto ampia per tutte le fasce di età. In particolare oltre il 77% dei rispondenti si dimostra favorevole ad accettare offerte di lavoro che richiedano una elasticità in termini di orari, il 71% sarebbe disposto a cambiare sede di lavoro e il 67% acconsentirebbe ad una flessibilità di mansioni. Solo il 3% del campione dichiara di non voler considerare una occupazione che imponga questo genere di flessibilità. Anche sul fronte della remunerazione economica oltre l’80% del campione si dichiara favorevole ad accettare una retribuzione che comprenda una quota fissa di salario e una quota variabile legata al raggiungimento di obiettivi specifici.
Caratteristiche dell’azienda ideale? prospettive di carriera e un buon ambiente di lavoro – Sebbene la retribuzione economica rappresenti una discriminante importante per il 17% degli intervistati, gli elementi principali che motiverebbero gli italiani già in possesso di un impiego a non cercare un nuovo posto di lavoro, sono la possibilità di fare carriera e crescere professionalmente (34,8%), specialmente per i giovani tra i 25 e i 30 anni (45%) e il fatto di poter contare su un ambiente di lavoro favorevole (37%). Questo ultimo aspetto risulta particolarmente importante per le persone over 55 che lo segnalano come discriminante fondamentale nel 48% dei casi.
Lavorare in proprio? Un’ipotesi molto diffusa, soprattutto dopo i 50 anni – Interessante notare anche come una persona su due (53% del campione) abbia considerato negli ultimi 6 mesi la possibilità di mettersi a lavorare in proprio, aprendo ad esempio una partita IVA. Percentuale che tende a salire considerevolmente tra gli over 55, che la ritine una valida alternativa al lavoro subordinato nel 72% dei casi.
Ricerca di lavoro sempre più sul web, anche per gli over 55 – Sono circa l’80% dei rispondenti ad utilizzare molto (29%) e moltissimo (49,5%) i canali digitali per promuovere la propria candidatura e cercare nuove offerte di lavoro. E non sono solo i più giovani ad affidarsi a questi strumenti, anche le persone over 55 utilizzano il web molto e moltissimo nel 65% dei casi. Linkedin si attesta al primo posto nella classifica degli strumenti digitali privilegiati da chi è in cerca di una occupazione, ottenendo l’85% delle preferenze. Interessante osservare tuttavia come chi naviga in rete alla ricerca di nuove offerte decida di affidarsi ad un mix di canali: a Linkedin si affiancano piattaforme di incontro tra domande e offerte di lavoro quali Monster (80%), Infojobs (74%) e Joprapido (50%). Rimane bassa la percentuale di utilizzo di Facebook (12,5%) e Twitter (5,9%) percepiti principalmente come social network meno legati alla sfera professionale.
Inoltre, quasi 2 persone su 3 affermano di utilizzare gli strumenti digitali come mezzo di formazione e apprendimento per accrescere le proprie competenze ed abilità. Nello specifico il 31% afferma di utilizzarli moltissimo e il 33% molto con queste finalità.
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