Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.649 punti, registrando un -0,06%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -0,99%.
Grafico:
Mercoledì scorso, nell’evidenziare la comparsa di una Engulfing Bearish, si scriveva:
“Questo mi porta a sostenere che, nonostante le Engulfing siano figure che non necessariamente richiedono conferme nel periodo successivo, in tal caso sia preferibile attenderne la conferma o la smentita dalla seduta successiva (domani).”.
La conferma è arrivata grazie alla seduta successiva in cui lo S&P 500 non ha rimbalzato.
Come più volte detto, una configurazione a candele può causare effetti al massimo per i 5 periodi successivi (seduta, settimana, mese, ecc. a seconda del time frame scelto).
Essendosi tale figura formata su base giornaliera, produrrà effetti al massimo fino alla seduta di mercoledì prossimo.
Ciò non esclude eventuali ribassi successivi, ma gli stessi non avrebbero alcuna attinenza con l’Engulfing che stiamo esaminando.
In buona sostanza, s’è aperta una crepa che deve destare attenzione soprattutto considerato il posizionamento (massimi assoluti), ma la stessa potrebbe anche richiudersi velocemente.
In altre parole: al momento sussistono elementi ragionevoli per definire come probabili ulteriori pressioni ribassiste nei prossimi giorni, ma per dir di peggio sarà necessario verificare gli eventuali danni che causerà il calo in corso.
Abbiamo detto che gli effetti di questa Engulfing possano prolungarsi al massimo fino a mercoledì prossimo ma, come sappiamo, è la seconda parte della settimana quella più importante, quella più sincera.
Per di più, con venerdì prossimo avremo, oltre la chiusura di seduta e di settimana, anche quella del mese in corso (Maggio).
Dovesse arrivarci lo S&P 500 in forte calo, si potrebbero presentare quegli elementi per esser negativi per un periodo più lungo di qualche singola seduta.
In questo momento, però, ritengo inutile ed azzardato avanzare previsioni che vadano oltre.
L’importante è comunque aver intercettato il segnale negativo di breve della Engulfing Bearish e decidere cammino facendo.
Al termine della prossima settimana, ripeto, ne sapremo di più.
Al momento resta intatta una solida sequenza di minimi e massimi crescenti tipica dei movimenti rialzisti ed in grado di reggere anche correzioni di un certo rilievo.
Per di più, in questo contesto VIX, oro e dollaro non sono saliti.
Il VIX riporta i movimenti di copertura del sottostante: maggiore è il suo valore e maggiore è la copertura tramite derivati da parte degli operatori.
Il fatto che gli investitori in questa settimana non abbiamo alzato la protezione attraverso i derivati o che non si siano diretti nemmeno su due importanti beni rifugio (oro e dollaro) sono elementi che descrivono uno scenario di Risk On, in cui permane tuttora una notevole propensione al rischio, favorevole al mercato azionario.
Solo il passaggio ad un contesto di Risk off (da non escludere) muterebbe in modo significativo il contesto.
Da evidenziare comunque che le tensioni settimanale si sono sfogate sui rendimenti, con l’allargamento degli spread (gli investitori hanno venduto i titoli di debito meno sicuri a favore di quelli più sicuri); ciò non è sufficiente per definire cambiato il clima, ma è bene tenerlo presente all’interno del quadro complessivo.
Infine, può servire evidenziare come punto di riferimento la seguente trendline:
Riccardo Fracasso
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