Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 1.680 punti, registrando un +0,31%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +2,96%.

Grafico:

Grafico nr. 1 - S&P 500

Grafico nr. 1 – S&P 500

La passata settimana:

“Nel grafico è evidenziata la sequenza di massimi e minimi decrescenti.

Inoltre, è facilmente osservabile come lo S&P 500 ora si ritrovi a contatto della trendline di massimi decrescenti.

Non sarà tanto il superamento di tale trendline a decretare l’esaurimento dell’impostazione di breve negativa, ma la capacità dello S&P 500 di oltrepassare il precedente massimo (1.654 punti).

D’altro canto, un’eventuale discesa al di sotto del precedente minimo a 1.560 punti confermerebbe invece la tendenza di breve negativa.

Nonostante la presenza del forte ipercomprato (vedi grafico nr. 1), che comunque è elemento da registrare, la chiusura di seduta e di settimana sui massimi (che rendono probabili un nuovo massimo giornaliero ed un uno nuovo massimo settimanale) mi porta ad attribuire più possibilità all’ipotesi che lo S&P 500 spezzi la sequenza di massimi e minimi decrescenti.”.

Andiamo allora a vedere la situazione a distanza di una settimana:

Grafico nr. 2 - S&P 500

Grafico nr. 2 – S&P 500

Come possiamo osservare, lo S&P 500 ha effettivamente superato dapprima la trendline e poi il precedente massimo a 1.654 punti.

Ora, però, viene la parte più difficile.

Grafico:

Grafico nr. 3 - S&P 500 - Pull back

Grafico nr. 3 – S&P 500 – Pull back

Breve riassunto degli ultimi mesi: lo S&P 500 è riuscito nell’impresa di superare l’importante area di resistenza di lungo termine rappresentata dai massimi del 2000 e del 2007 (rispettivamente 1.552 e 1.576 punti), segnando poi il tuttora nuovo massimo assoluto a 1.687 punti, ripiegando quindi verso la ormai ex area di resistenza, riconoscendola come nuova soglia di supporto (pull back) e ripartendo con decisione verso l’alto.

Ora, come potete vedere chiaramente dal grafico, siamo ormai giunti a ridosso del precedente massimo assoluto (1.687), che rappresenta ovviamente una resistenza.

Tale livello è solitamente il punto di massimo scontro tra rialzisti e ribassisti, l’ultima possibilità per quest’ultimi di trasformare la salita in una falsa rottura dell’area recentemente superata (nel caso specifico di area 1.552-1.576).

Si arriva all’appuntamento con un deciso eccesso di ipercomprato (vedi Detrended grafico nr. 1), ma la chiusura di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive 4 sedute) che allo stesso tempo significherebbero la registrazione di un nuovo massimo assoluto.

Andiamo ora a proporre il grafico a 5 anni su base settimanale:

Grafico nr. 4 - S&P 500 - Canale rialzista di lungo termine

Grafico nr. 4 – S&P 500 – Canale rialzista di lungo termine

Come possiamo notare lo S&P 500 da ben 5 anni si muove all’interno di un ampio (e quindi solido) canale rialzista, aspetto senza dubbio positivo.

Tuttavia, il listino americano si trova a pochi passi della trendline superiore.

Fermo restando che non si possono escludere a priori scenari come quello che prevede il superamento di tale trendline o la prosecuzione della salita in atto anche senza violare la stessa (in tal caso lo S&P 500, raggiunta la trendline, si ‘aggrapperebbe’ alla stessa per salire pur non oltrepassandola), e tenendo in considerazione anche quanto precedentemente esposto, l’ipotesi a mio avviso più probabile è la seguente: prolungamento del rialzo in corso con nuovi massimi assoluti (oltre i 1.700 punti) ma ad ogni modo contenuti, anche in virtù di un ipercomprato fortissimo.

Tanto più si salirà e tanto più eventuali correzioni, anche vistose, avranno difficoltà nel portare l’indice americano al di sotto di quell’area di supporto (1.552-1.576) tanto importante dal punto di vista tecnico.

Riccardo Fracasso

 

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