Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.687 punti, registrando un +0,27%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,98%.
Grafico:
Lunedì, come per il Ftse Mib, anche per lo S&P 500 si scriveva:
“Un eventuale superamento convinto della trendline superiore andrebbe letto come un segnale di negazione della Forchetta, mentre nel caso di una tenuta (sono concessi sforamenti temporanei) avremo la conferma, con obiettivo la mediana.”
Grafico:
Come possiamo osservare anche per lo S&P 500, come per il nostro Ftse Mib, la Forchetta non è stata riconosciuta.
Tuttavia, seppur accomunati da un importante elemento in comune (per l’appunto, il mancato riconoscimento della Forchetta), avremo modo di vedere, nel corso di questa analisi, che la situazione presenta qualche marcata differenza.
Grafico:
Quel che vedete è l’applicazione dei ritracciamenti di Fibonacci al movimento rialzista avviatosi dal minimo relativo a 1.560 punti registrato il 24 giugno.
Come potete osservare il ritracciamento è stato circa del 50%.
Proseguiamo:
In questo grafico sono invece evidenziate le estensioni di Fibonacci, e da queste possiamo notare che la meno ambiziosa (1.719 – 61,8%) supera il precedente massimo (1.709 del 2 agosto) per molto poco; troppo poco per poter escludere che l’area intorno a 1.709 punti possa agire da resistenza.
Ed è bene ricordare che si sta parlando di un’area, e se anche si dovesse salire a 1.719 punti in via temporanea, non si potrebbe parlare di rottura del precedente massimo (1.709).
Pertanto, in tal caso per la prima volta da diverso tempo si interromperebbe la sequenza di massimi e minimi crescenti, evento non certo positivo.
Ovvio che poi, lo scenario diverrebbe realmente negativo solo se lo S&P 500 dovesse segnare un minimo decrescente.
Va inoltre ripetuto che il mese di agosto s’è chiuso nei pressi dei minimi, il che ne rende probabili ulteriori nel mese in corso (quindi inferiori a 1.627 punti).
Fermo restando che questa è una regola che il più delle volte è rispettata, ma non sempre, se dovesse confermarsi significherebbe assistere ad un certo incremento della volatilità.
Ad ogni modo, meglio fare un passo per volta anche perché al momento vanno annotate le chiusure di seduta e di settimana sui massimi, che rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive quattro sedute).
Personalmente resto dell’avviso che, considerato quanto esposto in questa analisi ed il contesto descritto nel Check Up della scorsa settimana, ogni rialzo dello S&P 500 costituisca un’occasione per vendere.
Discorso opposto per l’oro.
Concludo ricordando che mercoledì prossimo negli Stati Uniti si riunirà la Fed ed in Italia la Giunta per decidere in merito alla decadenza di Berlusconi.
Tra le varie ipotesi da tenere sul tavolo, sarebbe bene ci fosse anche quella che vede nuove spinte rialziste nella prima fase della settimana ed un possibile incremento della volatilità nella seconda.
Riccardo Fracasso
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