Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.770 punti, registrando un +1,34%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,51%.
Grafico:
In questo grafico sono diversi gli aspetti da evidenziare.
Innanzitutto lo S&P 500 gode di una sequenza di minimi e massimi crescenti, aspetto indubbiamente positivo.
Premetto che la ricerca di un massimo di un movimento così importante è esercizio assai complicato e spesso persino dannoso, perché i movimenti dei mercati spesso durano molto più a lungo di quanto si possa lontanamente immaginare.
Ne è la prova proprio lo S&P 500, che sta salendo da oltre 4 anni e mezzo sorprendendo, nel farlo, la maggioranza degli investitori (me per primo).
Tuttavia, identificare delle aree critiche può risultare utile.
Dal grafico notiamo che il rialzo avviatosi a marzo 2009 ha velocizzato la propria andatura in due occasioni (vedi trendline).
Una crescita eccessivamente inclinata è sinonimo di eccesso.
Inoltre, ora l’indice americano si trova esattamente a contatto con la trendline superiore dell’ampio canale rialzista all’interno del quale s’è articolato l’intero movimento rialzista.
Tale trendline, come risaputo, costituisce una resistenza statica.
A rafforzare l’importanza di tale soglia, il fatto che al momento coincida con l’importante livello di Estensione di Fibonacci del 100% evidenziato nel grafico.
Anche un occhio inesperto rivolto al grafico constaterebbe quanto il mercato necessiti di una correzione.
D’altro canto, però, gli indicatori anticipatori di inversione (curva dei rendimenti e mercato immobiliare USA) che monitoro sono ben distanti dal segnalare un’inversione.
Inoltre, la scarsa presenza di alternative convenienti sia nel mercato della liquidità che in quello obbligazionario non può che favorire il mercato americano.
Personalmente ritengo vicina una correzione, ma considerata l’assenza di figure ribassiste, la presenza di una sequenza di minimi e massimi tuttora in essere ed una settimana che ha visto un deciso rialzo proprio nella seduta di venerdì (la più importante), una scelta finanziariamente corretta potrebbe essere quella di impostare un trailing stop ed alleggerire le posizioni long in portafoglio.
L’apertura in questa fase di nuove posizioni long è operazione in cui, a mio avviso, il rischio supera di gran lungo il potenziale rendimento.
Riccardo Fracasso
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