Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 19.113 punti, registrando un +0,97%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,83%.
La scorsa settimana:
“La chiusura della seduta e della settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle altre sedute della prossima settimana).”
Grafico:
Fin qua tutto bene: infatti, il Ftse Mib ha effettivamente segnato un nuovo massimo giornaliero nella seduta di lunedì ed un nuovo massimo settimanale (nella seduta di giovedì).
Sempre nell’analisi della passata settimana si suggeriva prudenza:
“Ricapitolando, abbiamo:
-
presenza forte ipecomprato;
- 5 chiusure consecutive positive;
- gap up rimasti aperti.
Tali elementi descrivono una situazione di eccesso e perlomeno suggeriscono di non mettere da parte in alcun modo l’ipotesi di nuovi cali.”.
Se da una parte va registrato che i nuovi cali si sono realmente manifestati presto (nella seduta di giovedì), dall’altra devo ammettere che, contrariamente alle mie attese, gli stessi non si sono prolungati.
Andiamo ora a controllare la situazione della Forchetta discendente.
Fino ad oggi s’è considerata la seguente Forchetta di tipo 1 (vedi ebook FORCHETTA DI ANDREW a pagina 10-11):
Come potete osservare il rialzo ha portato il Ftse Mib a contatto della parallela superiore della Forchetta.
L’eventuale superamento convinto di tale trendline ci segnalerebbe che il nostro indice ha cessato di rispettare la Forchetta.
Ora mettiamo in discussione la Forchetta in questione, verificando la presenza di eventuali punti deboli.
La Forchetta presenta due anomalie, entrambe visibili nel secondo grafico.
La prima risiede nel movimento di riconoscimento: i prezzi non hanno, come solitamente succede, ritracciato almeno fino al 23,6% della gamba B-C (vedi pagina 6 dell’ebook).
Tuttavia, tale aspetto, pur rappresentando un comportamento insolito da tenere in considerazione, non invalida in alcun modo la Forchetta.
La seconda anomalia è il fatto che il punto C preso in considerazione non rappresenta l’effettivo massimo assoluto della gamba rialzista avviatasi il 24 giugno.
Infatti, il massimo del 22 ottobre (19.474) è leggermente inferiore a quello segnato il 30 ottobre (19.501); s’era fatta questa scelta concedendosi un po’ di elasticità, perché la differenza tra i due punti era minima e perché tra i due v’era un movimento che poteva (e può tuttora) esser classificato come il classico movimento di riconoscimento.
Sono punti deboli che però non mi portano a considerare errata la Forchetta.
Ad ogni modo, è possibile eliminare le due anomalie con una semplice variazione:
Prendendo come punto C l’effettivo massimo (19.501 del 30 ottobre) del rialzo avviatosi il 24 giugno, il successivo storno ha segnato un minimo all’interno dei ritracciamenti del 23,6% e del 38,2% della gamba B-C.
Tale ipotesi di Forchetta è ben visibile anche su base settimanale:
Appare evidente che nel caso in cui la Forchetta corretta fosse questa, il Ftse Mib si ritroverebbe ancora nella fase di riconoscimento (al contrario dell’altra), riconoscimento che avverrebbe solo nella tenuta della trendline superiore (motivo per cui la Forchetta è stata tracciata con uno stile tratteggiato).
L’eventuale rottura convinta della parallela superiore (sia che si consideri la prima che la seconda Forchetta) rappresenterebbe un segnale di deterioramento dell’impostazione ribassista, anche se il vero segnale rialzista lo avremo solo col deciso superamento della resistenza a 19.500 punti.
Riccardo Fracasso
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