Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.797 punti, registrando un +1,33%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,81%.
La scorsa settimana s’era messo sul tavolo un target del calo:
“Ovviamente non ho certezza né che il calo possa arrestarsi prima né che possa essere più profondo, ma area 1.700 punti rappresenta un obiettivo credibile.”
In realtà la discesa ha arrestato la propria corsa in anticipo, a 1.737 punti.
Ad essere stati attenti, un indizio di una possibile inversione era possibile leggerlo:
Dal grafico notate che il recente rialzo della volatilità americana s’è spinto tutto d’un fiato a ridosso della trendline di massimi decrescenti di lungo termine, riconoscendola ed invertendo al ribasso (ben evidente nell’ingrandimento alla destra del grafico).
Di seguito, invece, è possibile osservare la contestuale inversione rialzista dello S&P 500:
Le chiusure di seduta e di settimana sui massimi rendono probabile un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive 4 sedute).
Volendo indicare ostacoli potenziali al rialzo in corso, serviamoci di Fibonacci:
I primi due livelli sono stati superati senza alcuna difficoltà, per cui va prestata attenzione al terzo, a 1.807 punti.
Ad ogni modo, se il ribasso in corso della volatilità dovesse segnare un minimo crescente (quindi superiore agli 11,8) ed il rialzo in atto dello S&P 500 un massimo decrescente (quindi inferiore ai 1.850 punti), quel che stiamo assistendo si rivelerebbe una semplice pausa che anticipa nuovi rialzi del vix e nuove vendite per l’indice americano.
Riccardo Fracasso
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