Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 21.498 punti, registrando un +1,53%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +2,51%.
Due settimane fa:
“Se così fosse, due saranno i livelli da monitorare:
- il gap down, la cui chiusura richiede una salita almeno fino a 20.592 punti;
- area 21.000 punti.
Ideale per i ribassisti una mancata chiusura del gap down, mentre il superamento di area 21.000 costituirebbe un indiscusso segnale rialzista.”
Grafico:
Abbiamo quindi quel che abbiamo definito ‘un indiscusso segnale rialzista’, il superamento di area 21.000 punti.
C’è di più: le chiusure di seduta e di settimana nei pressi dei massimi rendono probabile un massimo giornaliero nella seduta di lunedì ed un massimo settimanale in una delle sedute successiva.
In altre parole, sono probabili nuovi allunghi.
Inoltre, salvo performance nettamente negative nella seduta di lunedì (ultima di Marzo e del primo trimestre 2014), probabilmente il Ftse Mib andrà a chiudere anche nei pressi dei massimi del mese e del trimestre, il che allungherebbe nel tempo e nella dimensione la probabile prosecuzione del rialzo.
Tuttavia, in questo contesto evidentemente positivo non bisogna lasciarsi contagiare da un’euforia che appare eccessiva.
Vi sono alcuni aspetti che è bene tenere presente.
Innanzitutto dal grafico è possibile osservare la comparsa di un gap up.
I gap up rappresentano un segnale di forza quando appaiono sui minimi, ma se appaiono, come nel caso specifico, dopo una fase di buona continuità rialzista, vanno considerati come un campanello d’allarme.
Sia chiaro che un campanello d’allarme da solo non giustifica in alcun modo operazioni in controtendenza, tanto più in presenza di una tendenza chiaramente positiva come l’attuale.
Per operare contro tendenza è necessario un segnale concreto quale, per esempio, una figura di inversione.
L’eventuale probabile ulteriore allungo, precedentemente ipotizzato, potrebbe finire col portare gli oscillatori in zona di ipercomprato.
Anche tali oscillatori vanno considerati dei semplici campanelli d’allarme.
A mio avviso, in questo contesto appare ancora giusto mantenere eventuali posizioni in portafoglio, ma al tempo stesso considero eccessivamente rischioso incrementarle.
Ovvio che la formazione di una figura di inversione ci fornirebbe un segnale chiaro, semplificando quel che è la nostra operatività.
Riccardo Fracasso
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