Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.841 punti, registrando un -0,28%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,97%.
Settimana negativa che comunque nulla cambia, al momento, all’impostazione dello S&P 500:
La sequenza di minimi e massimi crescenti resta intatta e di pari passo anche la solida impostazione rialzista dello S&P 500.
Qualcosa cambierebbe, in ottica di breve termine, nel caso in cui un’eventuale risalita dello S&P 500 si arrestasse ad un massimo inferiore o comunque non superiore a quello recentemente registrato (1.883 punti).
Sia chiaro, non che se ciò si verificasse, mi aspettassi sin d’ora un’inversione di lungo termine, ma comunque una correzione degna di tale nome.
La chiusura settimanale sui minimi ne anticipa ulteriori nel corso della prossima, ma ciò non esclude che prima ci possa essere un rimbalzo.
Tanto più che al momento lo S&P 500 si trova a contatto del POC sul grafico a 4 mesi:
Ora, propongo il seguente grafico:
Nel caso in cui lo S&P 500, nell’eventuale risalita, dovesse arrestare la propria corsa a contatto dell’area intorno alla parallela superiore avremo il riconoscimento della Forchetta che a quel punto andrebbe considerata ufficiale.
Concludendo, in questa analisi l’unica vera previsione che s’è fatta è quella di un nuovo minimo settimanale nel corso della prossima settimana, mentre per il resto s’è rimasto nel campo delle ipotesi mettendo sul tavolo la possibilità di un rimbalzo incapace di registrare un nuovo massimo e/o di superare la parallela superiore di una Forchetta ribassista.
Risulta determinante ai fini operativi l’entità di un eventuale recupero.
Riccardo Fracasso
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