From the daily archives: sabato, Agosto 16, 2014

Nelle ultime analisi dedicate all’oro s’era evidenziata una forchetta rialzista che suggeriva come obiettivo l’area di mediana.

A distanza di qualche settimana, andiamo ad osservare il grafico aggiornato:

Grafico nr. 1 - ORO - Mancato raggiungimento mediana

Grafico nr. 1 – ORO – Mancato raggiungimento mediana

Da questo grafico è possibile notare l’incapacità dell’oro di raggiungere l’area intorno alla mediana.

Andrews (l’ideatore della Forchetta) sosteneva che quando il prezzo non raggiunge la linea mediana si muoverà nella direzione opposta per una distanza superiore a quella della precedente oscillazione.

In altre parole, l’obiettivo del calo successivo al mancato raggiungimento della mediana sarà inferiore al punto di partenza C.

Applicando la teoria alla pratica, nel caso specifico l’eventuale correzione dovrebbe portare i prezzi al di sotto dei 1240 dollari (il che implica un calo, dai valori attuali, superiore al 5%).

Poiché può succedere che i prezzi arrivino all’obiettivo con un movimento a strappi, si può parlare con certezza di mancato raggiungimento della mediana solo nel momento in cui i prezzi stessi abbandonano la Forchetta.

Anche in tal senso, però, il grafico non induce ottimismo:

Grafico nr. 2 - ORO - Uscita dalla Forchetta

Grafico nr. 2 – ORO – Uscita dalla Forchetta

Infatti, è possibile osservare come i prezzi si muovono al di fuori della Forchetta ormai da qualche settimana.

La violazione della trendline inferiore della Forchetta rappresenta un segnale di vendita.

Un ulteriore segnale di vendita sarebbe rappresentato dall’eventuale cedimento della trendline A-C (che attualmente transita a circa 1.270 dollari), scenario peraltro inevitabile se effettivamente dovesse essere rispettata la regola precedentemente illustrata, che vede una discesa al di sotto dei 1.240 dollari.

Con questa analisi non mi sfuggono le rilevanti motivazioni di natura fondamentale favorevoli all’oro:

  • prezzi vicini al costo d’estrazione di 1.200 dollari;
  • rendimenti reali obbligazionari assolutamente sconvenienti;
  • fase economica espansiva favorevole alle materie prime.

Non si dimentica nemmeno che l’eventuale esplosione di un elemento di notevole tensione spingerebbe l’oro verso quotazioni molto superiori alle attuali.

Tuttavia, ad oggi le motivazioni grafiche precedentemente descritte indicano una discesa.

Riccardo Fracasso

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