Recentemente il mercato azionario emergente ha fornito importanti segnali di forza che desidero porre alla vostra attenzione.
Assumiamo come indice riferimento un ETF:
Un po’ di storia: dopo il massimo registrato nell’Ottobre del 2007 il mercato emergente ha subito un calo lungo e profondo.
A partire dal marzo 2009 una decisa ripresa fino a Gennaio 2011, quando si avviò una fase pressoché laterale in cui ha sottoperformato rispetto al mercato americano.
Da circa un anno si è configurato un rialzo piuttosto chiaro per il mercato emergente, e nelle ultime settimane ha oltrepassato addirittura i massimi dell’Ottobre del 2007, fornendo un importante segnale di conferma rialzista.
Qualcuno potrà lecitamente avanzare qualche perplessità in merito alla convenienza di acquistare un mercato sui massimi, ma è bene evidenziare che le rispettive economie nel frattempo sono molto cresciute; tant’è che secondo lo studio di valutazione che rapporta la capitalizzazione della Borsa col PIL, è tra gli indici emergenti che si trovano quelli più sottovalutati.
Per osservare il secondo segnale è necessario esaminare il rapporto di forza relativa tra la borsa emergente ed il rispettivo mercato obbligazionario (sempre considerando come indici di riferimento degli ETF):
Un grafico al rialzo evidenzia una maggior forza relativa da parte del mercato azionario emergente rispetto a quello obbligazionario.
Si osservi come proprio nelle ultime settimane il rapporto sia fuoriuscito verso l’alto da una fase laterale pluriennale, fornendo un’importante indicazione rialzista.
Si ricorda infatti come un mercato azionario si definisca in fase di bull market non solo nel caso di rialzo ma anche di una maggior forza relativa rispetto al corrispettivo mercato obbligazionario.
Si ricorda inoltre che nella fase avanzata del ciclo azionario globale (proprio l’attuale) i mercati azionari emergenti sovraperformano gli altri listini azionari.
Unica nota stonata è la presenza di ipercomprato su base mensile che però, a mio avviso, non dovrebbe assolutamente portare al calo avviatosi nel Gennaio 2011 e che potrebbe esser assorbito con temporanee correzioni o semplici fasi di pausa.
Riccardo Fracasso
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