From the monthly archives: Aprile 2015

Era l’8 marzo quando, nell’esaminare il cambio euro/dollaro (che al tempo incrociava a 1,0842) si scriveva così:

“La lettura d’insieme degli elementi indicati è quella di una situazione in cui, seppur appaiano come probabili ulteriori estensioni ribassiste, alla luce di un quadro alquanto tirato risulta preferibile attendere un rimbalzo per valutare l’acquisto di dollari.”.

Da allora il calo si è effettivamente esteso (minimo a 1.0462) per poi dar spazio ad un rimbalzo (quindi discesa per il dollaro) che ha portato il cambio agli attuali 1,0977.

Grafico:

Grafico nr. 1 - Euro/Dollaro - Scala semi-logaritmica - Base Trimestrale - Canale discendete di lungo termine

Grafico nr. 1 – Euro/Dollaro – Scala semi-logaritmica – Base Trimestrale – Canale discendete di lungo termine

Dal 2008 il cambio si muove all’interno di un ampio canale discendente ed a Marzo ha raggiunto la trendline inferiore.

Ora restringiamo il campo di osservazione passando al grafico su base settimanale e su scala lineare:

Grafico nr. 2 - Scala lineare - Base Settimanale - Canale di Deviazione Standard

Grafico nr. 2 – Scala lineare – Base Settimanale – Canale di Deviazione Standard

Il trend di fondo è chiaramente ribassista, ben evidenziato dal canale di deviazione standard che ho tracciato.

Si ricorda ancora una volta che le trendline tracciate sono dinamiche anche nell’inclinazione.

Spiegazione: scelto il punto di inizio di un movimento, col passare del tempo aumenta la serie storica presa in considerazione per il calcolo delle deviazioni standard e le trendline, ovviamente, cambiano gradualmente inclinazione.

Secondo il mio metodo d’utilizzo del canale di deviazione standard, il vero segnale di acquisto del dollaro non scatterebbe nel caso in cui i prezzi oltrepassassero la parallela superiore (che al momento transita oltre 1,14) ma nel successivo rientro al di sotto di tale retta.

In altre parole, prima i prezzi devono tagliare verso l’alto la trendline e poi verso il basso.

Non sarebbe male che, nell’uscita dal canale di deviazione standard, il cambio raggiungesse anche la prima area di ritracciamento di Fibonacci (1,18), che potrebbe rappresentare una buona soglia di ingresso in dollari.

Riccardo Fracasso

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