Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.089 punti, registrando un +0,38%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +3,27%.

Ormai da diverse settimane, esaminando l’indice americano, si è proposto come scenario quello di un minimo crescente che, presumibilmente, cadrà tra la fine di novembre e la prima metà di dicembre.

Ripercorriamo le tappe che mi hanno portato a considerare questa ipotesi.

Ad Agosto si affermò come molto probabilmente il calo avviatosi si sarebbe rivelato essere, col tempo, una correzione di medio termine (discesa non solo profonda ma anche prolungata), scenario effettivamente realizzatosi.

Ad inizio Settembre pubblicai un articolo col quale raffrontai l’attuale calo con le due precedenti correzioni di medio periodo del 2010 e del 2011 alla ricerca di eventuali similitudini.

Nell’occasione del Check Up rielaborai il confronto che, per rispetto dei donatori che lo hanno ricevuto in omaggio, finora non ho presentato nel blog.

Ora, ritengo utile per tutti un nuovo aggiornamento di questo studio:

S&P 500 - correzioni di medio periodo.

S&P 500 – correzioni di medio periodo.

Emerge una chiara analogia sequenziale delle correzioni del 2010 che del 2011 e della loro successiva ripartenza:

  1. prima ondata ribassista;
  2. buon rimbalzo di qualche settimana;
  3. nuove vendite che portarono i prezzi nei pressi del primo minimo;
  4. rialzo di circa un mese;
  5. nuova correzione che consentì all’indice di registrare un minimo crescente;
  6. ripartenza decisa priva di correzioni significative per qualche mese.

Inoltre, l’andamento degli ultimi mesi, finora, sta rispettando fedelmente questo schema.

Ammesso e non concesso che il massimo segnato ad inizio Novembre (2.116 punti) rimanga inviolato, presumibilmente ci troviamo da un paio di settimane nella quinta fase, lo storno che ci porterà a vedere un minimo crescente (quindi superiore a 1.870 punti).

Sempre prendendo come riferimento le precedenti correzioni, è possibile osservare come tra il massimo dal quale si è avviata la prima ondata ribassista ed il minimo crescente (al termine movimento nr. 5) sono decorsi circa 4 mesi – 4 mesi e mezzo.

Se la storia dovesse ripetersi, quindi, sarà segnato un minimo crescente tra la fine di novembre e la prima metà di dicembre.

Sarebbe sbagliato dare per scontata la ripetizione della storia, ma sarebbe altrettanto errato sottovalutare le similitudini col passato emerse nel nostro studio.

La scorsa settimana si ricercarono i potenziali target rialzisti della correzione avviatasi dal massimo di 2.116 punti:

S&P 500 - Ritracciamenti di Fibonacci.

S&P 500 – Ritracciamenti di Fibonacci.

Di seguito i 3 principali livelli di ritracciamento:

  • 2.023 (38,2%);
  • 1.994 (50%);
  • 1.965 (61,8%).

La notevole reazione al rialzo dello S&P 500 a contatto con  la prima soglia (peraltro convergente col massimo di Settembre) ne rafforza ulteriormente l’importanza.

Poiché stiamo entrando in quella fase (fine Novembre – prima metà di Dicembre) in cui sono probabili nuove vendite, è ipotizzabile un ritorno in area 2.020 senza escludere discese ulteriori ma comunque difficilmente in grado di rompere in modo deciso  il supporto intorno a 1.965 punti.

Riccardo Fracasso

 

 

10 Responses to S&P 500: approfondimento tecnico

  1. Luca ha detto:

    Ciao Riccardo!
    Secondo la mia modesta opinione, se lo SP500 è destinato a scendere, lo farà anche il mercato europeo, che è troppo condizionato da quel che succede oltreoceano!
    Guardando anche le varie situazioni grafiche, penso che già dalla prossima settimana potremo avere uno storno del nostro listino fin verso almeno 21500, se non oltre. Forse solo così potrebbe partire il cosiddetto rally natalizio di fine anno. Chiaro, nessuno ha la palla di cristallo, cosa ne pensi?

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Luca,
      mi trovi totalmente d’accordo.
      Ora non so se già la prossima settimana si vedranno i 21.500 punti, ma condivido la tua visione.
      Riccardo

  2. Riccardo ha detto:

    Ciao Riccardo,
    complimenti x lo studio ciclico che mi trova completamente d’accordo su tempi e livelli di prezzo.
    Leggevo un report di analisti di banche d’affari (nn cito x correttezza)dove si sostiene che l’imminente stretta monetaria e relativa forza del dollaro sarebbero invece driver x ulteriori spinte rialziste di WS in virtù di un’economia consolidata e forte a tal punto da indurre la FED a promuovere politiche restrittive.
    Onestamente non riesco a comprendere questa ratio e mi farebbe piacere conoscere il tuo punto di vista, riguardo ai fondamentali, nel medio lungo periodo.
    Grazie e buona settimana.
    Riccardo.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Riccardo e grazie per i complimenti.
      In merito al dollaro, un apprezzamento eccessivo è sfavorevole agli USA ed alla sua capacità di esportare.
      Anche una politica monetaria restrittiva è penalizzante (da valutare comunque l’entità, perché se si sta parlando di un rialzo isolato dello 0,25%, l’impatto sarà minimo).
      E’ anche vero che se la domanda interna americana è tale da compensare un eventuale calo delle esportazioni, allora il contraccolpo non ci sarà o sarà comunque limitato.
      Ma fin qui si sta parlando di economia e non di finanza.
      Infatti, se il mercato percepisce il rialzo dei tassi come un segnale di solidità economica, allora ha un motivo in più per acquistare equity.
      Non scordiamoci (e questo è il punto centrale) che nella prima fase di rialzo dei tassi il mercato azionario solitamente sale alimentato dai flussi provenienti dai bond.
      Riccardo

      • Riccardo ha detto:

        Grazie Riccardo x le risposte esaustive. Consapevole dell’impossibilità di conoscere il futuro nn rimane che adeguarci ai prossimi eventi in modo da poter cavalcare i movimenti nel modo più profittevole.
        Buon Lavoro.
        Riccardo.

        • RICCARDO FRACASSO ha detto:

          Conosci bene la mia opinione sull’equity in questo periodo: correzione = opportunità di ingresso
          Buona giornata.
          Riccardo

  3. Daniele ha detto:

    CIAO RICCARDO BUONASERA.
    STO NOTANDO CHE LA CANDELA SETTIMANALE DELL’ S&P E QUELLA DEL DAX , RELATIVE ALLA SCORSA SETTIMANA , INGLOBANO PER MASSIMI E MINIMI LA CANDELA DELLA SETTIMANA PRECEDENTE (OUTSIDE BAR) . SIAMO IN QUESTO MOMENTO SUL DAX, E IMMAGINO APPENA APRIRA’ WALL STREET SULLO S&P, AD UN PASSO DAL ROMPERE I MAX DELLA SCORSA SETTIMANA , ATTIVANDO DI CONSEGUENZA DEI TARGET AL RIALZO IMPORTANTI PER QUELLO CHE SAREBBE LA TEORIA DELLE BARRE INSIDE / OUTSIDE E LORO ROTTURA. PENSI QUESTA CONSIDERAZIONE , POSSA ESSERE PRESA GIA’ IN CONSIDERAZIONE PER EVENTUALI MUTAMENTI DI IPOTESI, OPPURE REPUTI IL TUTTO FACENTE PARTE DELLE NORMALI “SBAFFATURE” DEI MOVIMENTI QUOTIDIANI, QUINDI MANTIENI LA TUA VISIONE FATTA NEL POST SOPRA SCRITTO DI SABATO.
    GRAZIE MILLE DELLA TUA CORTESE RISPOSTA

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Penso che sia necessario attendere la chiusura settimanale.
      Riccardo

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