Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.060 punti, registrando un -0,16%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +2,77%.

Il selling climax evidenziato la scorsa settimana ( S&P 500: settimana volatile ) ha evidentemente dato i suoi frutti.

Due settimane fa, si pose nuovamente l’attenzione su un’analogia sequenziale tra il calo avviatasi ad Agosto di quest’anno e le due precedenti correzioni di medio termine del 2010 e del 2011:

  1. prima ondata ribassista;
  2. buon rimbalzo di qualche settimana;
  3. nuove vendite che portarono i prezzi nei pressi del primo minimo;
  4. rialzo di circa un mese;
  5. nuova correzione che consentì all’indice di registrare un minimo crescente;
  6. ripartenza decisa priva di correzioni significative per qualche mese.

Grafico aggiornato:

S&P 500 - Raffronto correzioni di medio termine

S&P 500 – Raffronto correzioni di medio termine

Appare credibile l’ipotesi secondo la quale il minimo registrato lunedì 14 dicembre a 1.993 punti abbia coinciso col punto di partenza della fase 6 dello schema precedentemente descritto.

Ad ogni modo, ora forse è il caso di metter da parte tale schema, avendone già sfruttato appieno tutte le informazioni.

Proseguiamo col grafico su base giornaliera:

S&P 500 - Forchetta ribassista ed area di resistenza 2.060

S&P 500 – Forchetta ribassista ed area di resistenza 2.060

Alla positiva conferma della tenuta dell’area di supporto di Fibonacci del 50% si aggiunge il deciso abbandono dei prezzi dalla forchetta ribassista di medio termine.

L’indice ha così raggiunto l’importante area di resistenza a 2.060 punti in cui convergono la media mobile a 50 giorni e quella a 200.

Per di più, la media mobile a 50 giorni ha leggermente sforato quella a 200, troppo poco, però, per parlare sin d’ora di incrocio d’oro.

Da verificare, quindi, lo sviluppo della situazione (incrocio d’oro? rottura dell’area 2.060?).

Riccardo Fracasso..

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6 Responses to S&P 500: fase graficamente rilevante

  1. Riccardo ha detto:

    Ciao Riccardo,
    per quanto riguarda l’analisi sul daily concordo sull’abbandono della forchetta bearish e sulla prematura formazione “golden cross”.
    Sul grafico in questione si propone ora un pattern harami bearish, che se pur di valenza nn determinante in termini % andrebbe valutato almeno nelle sedute successive, tenendo sempre conto dei volumi ridotti tipici del periodo festivo.
    Visto sul lunghissimo periodo S&P500 attualmente appare in fase distributiva, perlomeno sino a quando nn farà segnare nuovi Top assoluti confermando una salda ripresa del trend bullish. Dopo 6 anni di mercato Bullish ad oltranza non ti pare lecito chiedersi se il Toro sia tuttora in salute o se piuttosto nn sia giunta l’ora, per gl’investitori più forti, di iniziare a tirare i remi in barca?
    Grazie per il confronto e sinceri auguri di buone feste.
    Riccardo.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Riccardo,
      per quanto riguarda l’harami, richiede conferma dalla prossima seduta, ma è comunque su base giornaliera.
      In merito alla durata, io ricordo sempre che un trend non muore (inverte) mai di vecchiaia ma per una malattia.
      Ad ogni modo, la durata è uno dei vari eccessi del rialzo americano che elenco in ogni check up.
      Tirare i remi in barca?
      E’ proprio qui il punto.
      Se intendi tirare i remi in barca per dei mesi, è quel che hanno fatto da Agosto (correzione di medio termine), se invece fai riferimento ad una inversione vera e propria, per andare dove?
      Il mercato obbligazionario e quello monetario non rappresentano un’alternativa conveniente ed è lì che i soldi usciranno per primi, non nell’azionario.
      Anche chi esce dall’azionario, finisce quasi inevitabilmente per rientrarci.
      L’unica ipotesi di inversione del mercato azionario è quello di un imprevisto negativo di portate enormi, che porti gli investitori ad abbandonare per anni l’azionario e proteggersi con i beni sicuri.
      Da considerare, tra le ipotesi negative, uno scenario sfacciatamente deflazionistico, che eviterebbe la fuoriuscita dai bond e descriverebbe un’economia in forte difficoltà (mancato recupero delle materie prime e calo dell’azionario).
      Il rialzo dei tassi della Yellen ci dice che la FED non considerare tale ipotesi come probabile.
      Auguri.
      Riccardo

  2. Riccardo ha detto:

    Ciao Riccardo,
    è inconfutabile quanto gl’investitori primari non possano scegliere alternative concrete all’Equity, pertanto mi attendo un 2016 con discreta volatilità alla ricerca di un nuovo eventuale TOP assoluto x S&P500.
    Inflazione e crescita economica, a mio avviso sono asfittiche, comunque sarà saggio allinearsi progressivamente ai dati relativi notificati, quanto agli eventi eccezionali nessuna previsione può essere fatta su questo scenario.
    Grazie x il confronto e ancora auguri x un 2016 brillante.
    Riccardo.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Esattamente, sarà necessario allinearsi al contesto.
      Buon anno.
      Riccardo

  3. Fabio ha detto:

    Ciao Riccardo,
    L’ sp500 dunque si è appoggiata credo sulla ribassista superiore da te disegnata e rotta settimana scorsa. Lo ritieni a questo punto un buon livello da cui ripartire o un eventuale rientro nella stessa rappresenterebbe una falsa rottura e quindi segnale negativo? Ps non ritieni che le vendite del 30/31 possano essere attribuite a un nervosismo x via di allerta attentati x capodanno? Ciao

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao,
      al momento la parallela superiore della forchetta ribassista transita sotto 2030 punti.
      Vediamo se assisteremo ad un eventuale pull back sulla stessa.
      Riccardo

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