Ftse Mib: ennesime vendite
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 17.250 punti, registrando un -2,13%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -7,54%.
Grafico:
La chiusura nei pressi dei minimi della settimana ne rende probabili ulteriori nel corso della prossima.
Si sta dimostrando un calo di quelli che non fa prigionieri, non lasciando spazio a rimbalzi decenti utili per alleggerire.
Gli eccessi sono sempre più esasperati:
- crollo verticale;
- ipervenduto settimanale sempre più marcato;
- presenza ipervenduto settimanale anche nel grafico del rapporto tra il Ftse Mib ed il BTP a 10 anni: ultimo precedente a Maggio 2012;
- ipervenduto settimanale del Ftse Italia Banche: unico precedente degli ultimi 5 anni nell’estate del 2011, quando anticipò un rimbalzo (non un’inversione) dell’indice bancario del 41% dai minimi.
Tuttavia, gli eccessi non rappresentano un segnale concreto di inversione ma, semmai, sconsigliano l’apertura di posizioni short perché il mercato potrebbe, da un momento all’altro, girarsi e rimbalzare anche in modo violento.
Il problema è che prima di allora non è escluso che l’indice possa andare a segnare nuovi minimi.
Inutile aggiungere altro.
Riccardo Fracasso
43 Responses to Ftse Mib: ennesime vendite
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Buonasera Riccardo
Se la mano primaria sta scaricando i vari fondi tra cui anche gli etf secondo te per rivedere la chiusura dei vari gup potrebbero passare anni ? Se l’ipervenduto di oggi risale a quello di Maggio 2012 dovremmo aspettarci un rialzo consistente o sbaglio ? Anche nei anni passati più sono state violente le discese più sono state veloci le salite o sbaglio ? Se il tempo te lo permette e se lo ritieni interessante potresti caricare il grafico aggiornato che avevi postato nell’articolo ftsemib analisi RSI per vedere a che punto siamo arrivati ? Dando per scontato che nessuno ha la bacchetta magica di ringrazio per gli aggiornamenti .
Grazie Graziano
Ciao Graziano,
confermo che più sale la volatilità, più le oscillazioni (anche quelle in controtendenza, quindi i rimbalzi), possono sorprende nelle dimensioni.
Tuttavia, è pur vero che più è profondo il minimo di ripartenza e meno il rimbalzo, per quanto possa essere consistente, avrà la possibilità di riportare il nostro indice verso livelli alti.
In merito ai gap, io non me la sento di escludere la chiusura di quello di inizio anno (21.418) ma, ripeto, più è profondo il calo e meno sono le possibilità che esso sia chiuso (più probabile invece che l’indice americano chiuda il proprio intorno a 2.040 punti).
Però stiamo sempre parlando di eccessi, mentre segnali concreti (figure di inversione) ad oggi non sono mai comparse.
In buona sostanza, le precondizioni per un rimbalzo ci sono, ma manca il segnale vero, e resta il rischio di nuovi affondi.
In merito all’RSI mensile, ti rispondo ora: è a 37.
Ti ringrazio in particolar modo per l’ultima frase e per l’equilibrio che hai dimostrato nel giudizio nei diversi periodi del blog.
Riccardo
Buonasera Riccardo, un’altra settimana di passione che lascia aperto a nuovi ribassi in area 16.800 per la prossima…che dire? Se ci sarà farei la firma per un rimbalzo almeno 18.500 prima della fine di febbraio, ci può stare? Grazie
Ciao Cris, fino a che non disporremo di un minimo definitivo meglio non avanzare ipotesi.
Buona serata.
Riccardo
Buona sera Riccardo
Oramai sono settimane che si parla di rimbalzo e ogni volta che sembra dietro l’angolo arrivano minimi sempre più profondi.
Iniziò a pensare che entro marzo rivedremo i 12000pt e chissa se sarà il fondo…
non so più cosa pensare l’unica cosa che so è che mi tengo stretto (per ora) il mio short
Grazie
Ciao e buona serata
Buona serata Alessandro.
Riccardo
Ciao Riccardo sono io che ti devo ringraziare, altro che.
Se posso, al fine di poter visualizzare i grafici come fai tu, mi potresti dire i periodi da inserire nel grafico RSI.
Grazie ancora per il tempo e la pazienza che hai nell’affrontare i commenti che ti sottoponiamo.Buona serata.
Graziano
Ho impostato 30 anni (comunque il grafico parte dal 1999) e base mensile.
Saluti
Buonasera , ormai a questa discesa sembra che non ci sia più limite…. Io sto cercando un punto di ingresso long , non sono certo un esperto ma analizzando grafici e cercandomi di informari , si vedono in giro minimi da fare spavento … Speriamo che non sia avverino certe previsioni , perché sarebbe davvero una catastrofe generale … Sempre ottimi i suoi articoli , Buonasrata !!
Ciao Diego,
Io non escludo rialzi anche violenti, ma vedo più i rimbalzi come occasioni per alleggerire che non occasioni per essere cavalcati.
Poi ovviamente si possono fare delle distinzioni tra opera come trader e chi come investitore.
Buona serata.
Buonasera Riccardo
I miei complimenti per la tua continua dedizione alla materia, pur con la presenza di commenti a volte assurdi presenti …
Una curiosità sul commento sul FTSE BANCHE, parla di minimo in passato nell’ estate 2011 che poi da vita ad un forte rimbalzo (41%)Sono andato a rianalizzare il Grafico , ma non capisco in che settimana è stato raggiunto tale minimo, ma soprattutto non vedo il rimbalzo del 41 % ?!?….potresti cortesemente indicarmi lo spazio temporale.
grazie molte e complimenti di nuovo
Ciao Daniele,
a metà settembre, candela che parte il 12 settembre 2011.
Saluti.
Riccardo
Ciao Riccardo,
di argomenti su cui discutere ce ne sarebbero un’infinità ma per la brevità a cui sono ancora costretto ti porrei una domanda che vorrebbe cercare non dico di mettere a fuoco ma quantomeno di puntare cosa può esserci dietro a tutto questo.
Un apparente cataclisma nato proprio in un oceano di tranquillità, mentre tutto “cospirava” (per restare sull’attualità) in senso favorevole all’equity : stagionalità, trend positivo, soprattutto assenza di alternative competitive.
E allora ecco il punto (l’ultimo), cioè il rendimento.
Non ho mai capito, nel leggerti, da quale implicito assioma o formula tu abbia sempre sottinteso che dall’equity dovesse derivare un “rendimento” che era precluso ad altri asset. Forse, banalmente, i dividendi ?
In tal caso ben poco scudo offrono i dividendi se poi il capitale sottostante e potenzialmente vulnerabile a deprezzarsi in misura molto superiore, com’è effettivamente avvenuto. O perlomeno il discorso si è rivelato valido solo come eccezione per quelle società regolate che si contano sulle dita di una mano.
In realtà il rendimento del listino dovrebbe riflettere i profitti delle società che lo compongono, quindi indirettamente il “rendimento” riveniente dall’economia reale. Se dunque, pur in un contesto in apparenza favorevole, si assiste a vendite così marcate che ormai sono così insistenti e durature da non potersi neppure più definire da panico (tipo agosto per intendersi) bensì quasi premeditate, ebbene l’unica cosa che può spiegare tutto questo è che il mercato anticipa – com’è sempre avvenuto – uno scenario futuro radicalmente diverso.
Neanche a farlo apposta, la necessità di dover ragionare ad ampio spettro è stata indirettamente dimostrata anche da Draghi nel suo riferimento alle “forze globali che concorrono a tenere bassa l’inflazione” come l’invecchiamento demografico, la globalizzazione del lavoro, l’e-commerce (e aggiungo io, tante altre che sarebbe lungo elencare). A parte la grossolana traduzione letterale di quel “conspiring” utile solo a far titoli di giornale su Draghi che evoca complotti, il punto è che il governatore ha finalmente descritto in modo chiaro – sia pur con un accenno – che il mondo è strutturalmente attraversato da forze deflazionistiche di tipo economico, sociale, persino naturali. Ora però lui pensa che una banca centrale possa contrastare questa apparente ineluttabilità, io credo di no (e proprio a questo mi riferivo quando dicevo che è come cercare di svuotare il mare con un secchiello).
Ecco, questo per dire che quando si assiste a movimenti di mercato così anomali, marcati, violenti e oggettivamente rari, forse è perché nel gran calderone delle questioni contingenti (petrolio, banche, Cina, primarie Usa, terrorismo, ecc. ecc. ) si prefigurano ANCHE sprazzi di quei cambiamenti profondi come quello a cui alludeva Draghi, magari cominciando appunto a scontare la sua impotenza : certo passando direttamente da un eccesso di miopia ad uno di presbiopia, ma questo proprio secondo il più classico dei copioni.
Un saluto.
Andrea
Ciao Andrea,
non mi sembra di aver usato il termine ‘rendimenti’ ma di valore o di guadagni.
Ad ogni modo non mi riferivo ai dividendi azionari ma alle potenzialità di guadagno legate ad un apprezzamento dei titoli.
Cosa che evidentemente non si sta avverando in questi mesi.
Sulle parole di Draghi ci sono dei dubbi sulla bontà della traduzione.
C’è infatti chi gli attribuisce di parlare di cospirazioni e chi invece di una serie di elementi contestuali (quindi non programmati) che schiacciano l’inflazione.
Mi auguro proceda la guarigione.
Riccardo
Riccardo volevo farti un’ultima domanda .
In questo periodo visto che si sta parlando di rendimenti
ti chiedo se anche questi etf ftsemib ISIN FR0010446658 e ISIN FR0010010827 staccano i dividendi.
Grazie 1000 Graziano
Non li conosco Graziano, mi spiace.
Buona notte.
Rispondo a Graziano:
il Lyxor Leveraged FTSE Mib stacca un dividendo annuale
il Lyxor FTSE Mib stacca un dividendo semestrale.
Sono informazioni reperibili sul sito di Borsa Italiana.
Mario
Ciao Riccardo, grazie dei continui aggiornamenti e analisi. Ti vorrei chiedere, vista la tua esperienza pluriennale, se non trovi analogie di questo periodo con i crolli del passato e se queste, in termini di probabilità, a parer tuo, confermano l’inevitabilità del crollo. Grazie e buon we
Ciao Oleh,
rispondo alla tua domanda esaminando lo S&P.
Sono presenti analogie ma non in tutti gli elementi.
Tra le analogie indicherei innanzitutto la rottura della trendline rialzista di lungo termine che avevo evidenziato lo scorso Agosto e che mi aveva portato ad indicare pericolo.
Tuttavia, però, onestamente devo ammettere che avevo previsto si una correzione di medio termine, ma non mi attendevo così violenta.
Un altro elemento comune di sostegno ma al tempo stesso di pericolo è il picco della leva (peraltro molto più consistente).
Un altro aspetto è l’ampia fase laterale che, nel passato, si rivelò fase distributiva.
Ciò che diverge rispetto al passato è la carenza di alternative e la curva dei rendimenti positiva, non piatta e non invertita come nei precedenti crolli.
Buon weekend.
Riccardo
Buongiorno
Pensavo che come avvenuto in alcuni casi per qualche azione,non sempre il dividendo veniva confermato.
Grazie .
Comunque prima o poi arriverà il giorno in cui il nostro Riccardo Point ci sventolerà la bandiera di partenza nel frattempo l’importante è tenere i motori accesi e non partire con il semaforo giallo altrimenti si rischia la squalifica.bBuona giornata a tutti.
Ciao Graziano,
il problema è che, in ottica di investimento, vedo distante il momento di un ingresso di lungo termine.
Mi spiego: io non escludo in alcun modo nel 2016 rimbalzi, persino la possibilità di attraversare un periodo di euforia in cui si crederà che il peggio sia definitivamente alle spalle, ma sullo sfondo ci sarà sempre l’ipotesi concreta della rottura la base del range laterale dello S&P 500.
In un anno simile (ammesso che sarà effettivamente questo lo sviluppo dei mercati), è pericolosa un’operatività long per chi investe (mentre ha più senso per chi trading).
La vera opportunità di ingresso long (per opportunità intendo un ingresso in ‘relativa’ sicurezza e con ampi margini di guadagno) probabilmente si presenterà solo grazie al crollo.
Riccardo
“La vera opportunità di ingresso long (per opportunità intendo un ingresso in ‘relativa’ sicurezza e con ampi margini di guadagno) probabilmente si presenterà solo grazie al crollo”.
Ci sarebbe da stropicciarsi gli occhi confrontano una conclusione come questa con quanto si scriveva appena un mese e mezzo fa, ma in ogni caso mi ha fatto venire in mente questo brano “Rich man, poor man” di Richard Russell, che mi sembra quantomai istruttivo circa l’approccio generale che sta o dovrebbe stare a monte di tutto.
E sotto molti aspetti in fondo mi piace anche perché “dipinge” la filosofia che ha sempre contraddistinto la mia “storia finanziaria” (chiamiamola così). Consapevole peraltro che di fronte a certi possibili cigni neri non basti neppure la più monumentale avvedutezza (della serie : lo scricchiolio che vede rimesso in discussione un pilastro come il Trattato di Schengen non starà mica anticipando quello dell’euro?).
“Nel mondo degli investimenti, gli investitori ricchi hanno un
vantaggio importante sopra l’uomo comune, il dilettante del
mercato azionario e lo speculatore neofita. Il vantaggio che i
ricchi investitori possiedono è che NON HANNO BISOGNO
DEI MERCATI. Non posso nemmeno cominciare a dirvi quanto
questo faccia una differenza enorme, sia nella propria
attitudine mentale che nella gestione effettiva del proprio
conto. L’investitore ricco non ha bisogno del mercato, perché
ha già tutti i redditi di cui ha bisogno. Ha soldi che
entrano via obbligazioni, Buoni del Tesoro, fondi del mercato
monetario, immobili, e dividendi azionari. In altre parole,
l’investitore ricco non si sente sotto pressione per ‘fare
soldi’ sul mercato.
L’investitore ricco tende ad essere un esperto di valori.
Quando le obbligazioni sono a buon mercato e i rendimenti
obbligazionari sono irresistibilmente alti, compra
obbligazioni. Se le azioni sono sul tavolo a buon prezzo e i
rendimenti azionari sono attraenti, compra azioni. Quando
l’immobiliare è un grande valore, compra immobili. Quando la
grande arte o i gioielli sono a prezzo di saldo, li compra. In
altre parole, l’investitore ricco mette i suoi soldi dove sono
i veri i valori. E se non ci sono valori
eccezionali, l’investitore ricco sta fermo. Egli può
permettersi di aspettare. Ha soldi che entrano nel quotidiano,
settimanale, mensile. In altre parole, non ha bisogno del
mercato. Lui sa quello che sta cercando, e non gli interessa
di aspettare settimane, mesi o anni (la chiamano “pazienza”).
Che cosa cerca l’uomo comune? Costui si sente sempre sotto
pressione per ‘fare i soldi,’ per ‘forzare il mercato a fare
qualcosa per lui.’ Quando questo tizio non acquista azioni che
rendono il 3%, è fuori a Las Vegas o ad Atlantic City cercando
di vincere al gioco o spende dieci dollari a settimana per i
biglietti della lotteria o sta ‘investendo’ in qualche schema
immobiliare da suonati, di cui gli ha parlato il suo compagno
di bowling. E poiché l’uomo comune sta costringendo il mercato
a fare qualcosa per lui, lui è un perdente coerente e
costante. L’uomo comune non capisce i valori, per cui li
paga sempre troppo. Ama giocare, così ha sempre le probabilità
contro di lui. Lui non capisce il potere dell’interesse
composto e non capisce il denaro. E’ il tipico americano (!),
ed è perennemente in debito.
L’uomo comune è in ansia, ed è sempre in affanno, in affanno
per effettuare i pagamenti della sua casa, del suo
frigorifero, della macchina o del suo tosaerba. E ‘impaziente,
e continuamente si sente sotto pressione. Dice a se stesso che
deve fare soldi in fretta. E sogna “un sacco di soldi”. Alla
fine, il piccolo uomo spreca il suo denaro sul mercato, perde
i suoi soldi sul gioco d’azzardo, e li butta via in schemi
senza senso. In breve, questo ‘sfigato del denaro’ passa la
sua vita correndo su per scale mobili che scendono. Ora, ecco
la parte ironica della faccenda. Se, fin dall’inizio, il
piccolo uomo avesse adottato una rigorosa politica di non
spendere più di quanto era il suo reddito, se avesse preso il
reddito supplementare e lo avesse investito in titoli sicuri,
che producono reddito – a tempo debito avrebbe avuto soldi in
arrivo giornalmente, settimanalmente e anche mensilmente –
proprio come l’uomo ricco. Poi, a tempo debito, avrebbe
cominciare ad agire e pensare come l’uomo ricco. In breve, il
piccolo uomo sarebbe diventato un vincitore finanziario invece
di un perdente “.
Un saluto.
Andrea
L’ho letto giusto oggi, abbiamo anche fonti comuni.
Si condivido che rispetto alla visione di un mese e mezzo fa, e da qualche settimana (non da oggi), la mia visione sia diversa, ma sarebbe sbagliato non considerare i nuovi elementi che presenta il quadro e che ho riepilogato recentemente.
Però sia chiaro, come un percorso al rialzo è composto anche da correzioni corpose, un calo è formato anche da rimbalzi piuttosto consistenti (grasso che cola per i trader).
Saluti.
Riccardo
Sì, l’ho letto per caso su un forum. Obbligato purtroppo come sono a stare a casa, faccio di necessità virtù leggendo molto di più, quindi alla fine è fatale incappare magari anche sulle stesse cose. Spero solo non siano troppe quelle a sproposito 🙂
Ora però chiudo di forza e mi “impongo” l’aria, quella di cui peraltro in condizioni normali non posso mai fare a meno.
Buona domenica.
Andrea
Buona domenica.
Riccardo
Attenzione ragazzi! Francesco dice anche che il bear market ha termine proprio quando tutti si aspettano che continui! 🙂
Cari saluti
Mario
Nonostante i crolli dei mercati e le analisi finanziarie che qualche volta laggano comunque complimenti a tutti, anche per le giuste considerazioni filosofiche.
Godiamoci la domenica
Grazie e Buona domenica Cristiano.
Ciao Riccardo,stavo pensando al possibile target ribassista da te indicato dei 12000 punti.Tecnicamente è perfetto anche se mi auguro che non venga raggiunto,tuttavia mi chiedo come sia possibile con il debito pubblico in sicurezza,spread ridotto,aziende del nostro mib 40 che fanno utili e che hanno business in tutto il mondo,nostro pil visto in crescita per il 2016 e 2017,fatte diverse riforme (si può sempre migliorare) tornare al minimo del 2009/2011 dove la situazione in particolare nel 2009 era drammatica e nel 2011 c’è stato rischio fallimento nostro paese.Possibile che la borsa non tenga conto di nessun miglioramento?
Grazie mille e buona domenica.
Pietro
Ciao Pietro,
un attimo, è bene fare chiarezza.
Io ho indicato un potenziale target finale nel caso in cui effettivamente lo S&P 500 dovesse rompere i 1.820 punti e raggiungere area 1.500-1.600.
Giusto tener sullo sfondo tale scenario ma fino a che area 1.820 regge non bisogna darci eccessivamente peso.
Ogni ipotesi può prendere corpo o svanire.
L’importante è non esser presi alla sprovvista ed essere sufficiente elastici per modificare scenario se necessario.
Per ora, siamo ben distanti e molto più vicini ad un rimbalzo, sia chiaro.
Cosa può succedere? Da un lato un rallentamento economico mondiale marcato che inciderebbe su tutti i Paesi, dall’altro l’inversione del margin debt con la chiusura di molte posizioni a leva.
Ma ripeto, ho anticipato uno scenario in modo molto prematuro con la speranza che lo consideriate nel modo corretto.
Fino a che reggono i 1.820, non si ha motivo di essere eccessivamente negativi.
Buona domenica.
Riccardo
Buongiorno , leggo questo sito da qualche mese.
Però non farei tanti complimenti , perché leggevo che il mercato doveva salire , con spiegazioni del fatto che non c’erano alternative agli investimenti , con lunghe risposte dove si spiegava la situazione economica mondiale e si prevedeva che il mercato sarebbe salito.
E invece il mercato è precipitato , quindi quelle interpretazioni della situazione economica erano tutte sbagliate.
Avrei fatto i complimenti se il mercato fosse salito come era stato previsto.
Salve Vittoria,
comprendo benissimo che un lettore che segue solo da qualche mese il blog possa anche averne un’opinione negativa … probabilmente l’avrei pure io.
D’altro canto, evidentemente, i lettori che si complimentano esprimono un giudizio basato su un lavoro di qualche anno, com’è giusto che sia, anche perché sarebbe poco equilibrato avere il classico comportamento da ‘tifoso’ che passa da un estremo all’altro.
In svariate occasioni (anche quando le cose andavano bene) s’è precisato di non aver mai avuto l’illusione di conoscere il futuro ma il semplice scopo di indicare lo scenario più probabile.
La previsione rialzista si basava principalmente su tali punti:
• Carenza di alternative;
• Stagionalità favorevole;
• Trend rialzista.
In passato, la presenza di questi elementi ha fatto si che il più delle volte il mercato salisse.
Stavolta non è successo e nel frattempo il trend primario (come peraltro spiegato da qualche settimana) non è più rialzista.
Buona domenica.
Riccardo
Buongiorno a tutti,
i mercati hanno dato segnali inequivocabili di cedimento con il tentativo, fallito, di segnare max crescenti e nuovi top già dalla fine dell’estate, producendo correzioni importanti.Il pull back successivo nn ha preso volume significativo segnale del disinteresse x la mano primaria.
Le mani forti sono molto abili nel far perdurare il sentiment rialzista tra i piccoli e medi investitori, attuando così fasi distributive assai remunerative con l’obiettivo di affondare i prezzi sino al momento in cui nn propendono x inversione.
I mercati + forti reggono l’urto (vedi fase laterale annuale S&P500) mentre quelli più vulnerabili si sgonfiano tanto velocemente quanto si erano gonfiati prima (Europa – Cina – Emergenti).
In questi casi può essere utile, oltre la prudenza, attuare una strategia vecchia quanto il mondo finanziario:
Compra quando sale e vendi quando scende… fine del problema.
Riccardo.
Buona giornata a te Riccardo.
Buonasera Riccardo, ogni valutazione tecnica è saltata (utile per valutare ipervenduto ecc..) siamo ormai da tempo nella rete degli scopertisti (anche in parte della mano primaria) e la spirale ribassista ci auguriamo si possa fermare a 15.000 altrimenti 12.000 è dietro l’angolo buonaserata
Ciao Cris,
hai detto bene, ogni valutazione tecnica è saltata, per cui ha ben poco senso cercare di prevedere il minimo.
Per di più c’è un attacco speculativo contro l’Area Euro (vedi per esempio Deutsche Bank) che di certo non favorisce i mercati.
Buona serata.
Riccardo
Grazie della risposta, ma riesci a dare una spiegazione al fatto che l’euro si rafforza dopo tutte queste bastonate di vendite in Europa ?
Buona serata
Certo, le voci del rallentamento economico allontanano il rialzo dei tassi da parte della FED e, anche se è vero che si avvicina un intervento espansivo da parte della BCE (sfavorevole per l’euro), ciò basta per far rimbalzare l’euro dopo anni di forte calo rispetto al dollaro.
Considerata la correlazione inversa che da qualche mese esiste tra mercati azionari ed euro, è auspicabile che l’euro interrompa il rialzo.
Importante saranno da capire i provvedimenti della BCE.
Buona serata.
Riccardo
Grazie!
Buonasera Riccardo, dato statistico questa settimana sarà la sesta che chiuderà al di sotto della banda inferiore di bollinger, evento mai successo (sono arrivato al 1997) una vera distorsione… mah?! buonaserata
Ce ne sono di eccessi Cris, ma vedi anche tu che da soli non bastano.
Buona serata.
Riccardo
Ciao Riccardo ho letto la tua intervista a R. Prezioso, in cui cerchi di spiegare il disastro attuale dell’ equity. Mi sfugge però il motivo per cui le borse dovrebbero fermarsi nella loro caduta (finora nessun supporto ha tenuto).
Buona serata, aspettiamo con ansia la tua opinione e le tue analisi di fine settimana.
Ciao Cristiano,
un motivo tecnico (per quel che vale in questo periodo) sono gli eccessi (persino all’interno della crisi del 2008 sono presenti dei rimbalzi).
Uscendo dall’aspetto tecnico, un’eventuale intervento forte da parte della BCE in risposta alle difficoltà del settore bancario (più probabile ora che il problema ha coinvolto pure la Germania) sposterebbe l’attenzione dal problema agli interventi per fronteggiarlo, avviando un forte rimbalzo.
Con l’avvicinarsi della riunione (10 marzo) è lecito attendersi che gli investitori possano decidere di riprendere posizione ad un certo punto.
Tuttavia, la realtà è quella che hai ben descritto tu, una tendenza indiscutibilmente ribassista che travolge qualsiasi supporto e rimbalzi isolati che vengono rapidamente riassorbiti da nuove vendite.
Fino a che non disporremo di un minimo ben definito, è obbligatorio guardare verso il basso.
Buona serata a te Cristiano.
Riccardo