Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.065 punti, registrando un -0,51%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,26%.
Aprile si conclude con un +0,27%.
Con questa settimana s’è conclusa una stagionalità statisticamente favorevole (Ottobre-Aprile) e dalla prossima ne avrà inizio una, sempre dal punto di vista statistico, più complicata.
La scorsa settimana si indicarono anche per l’indice americano due aree di target:
A1 – parte superiore del range laterale 1.820-2.130 punti;
A2 – Pivot annuale R1 (area 2.162 punti).
Grafico:
Anche per lo S&P 500, come per quelli europei, sono scattate delle vendite al raggiungimento dell’area A1.
La chiusura settimanale inferiore ai minimi della precedente e le vendite concentrate nella parte finale della settimana ne suggeriscono di nuove.
Personalmente non escludo a priori la possibilità che nel corso di quest’anno area 2.162 punti possa essere raggiunta, sia perché dal punto di vista statistico i prezzi raramente (anche se non sempre) non riescono a salire fino al Pivot R1, sia perché ciò rientrerebbe perfettamente nel classico scenario di bullish trap.
Mi limito comunque ad affermare che il contesto era e rimane quello in cui, a mio parere, la cosa migliore da fare è quella di vendere sugli slanci rialzisti.
Attualmente non sussistono le condizioni (grafiche e non) per ritenere probabile uno scenario rialzista ampio e soprattutto duraturo, di quelli ricercati dagli investitori.
Riccardo Fracasso
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