Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 18.687 punti, registrando un -0,25%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +2,35%.
Ricapitoliamo.
Circa un mese fa s’erano indicate quel che a mio avviso erano le due principali ipotesi da considerare:
A – doppio minimo o minimo crescente;
B – minimo più profondo.
Il livello di riferimento era ed è quello registrato l’11 Febbraio ( 15.773 punti).
Si espresse inoltre una leggera preferenza per il primo scenario, effettivamente concretizzatosi nelle ultime settimane.
A metà Aprile s’erano proposti le potenziali aree di target:
“Di seguito le principali estensioni di Fibonacci:
- 18.906 (61,8%);
- 20.221 (100%);
- 22.349 (161,8%).
Particolare importanza al primo livello (pressoché convergente con il massimo di metà Marzo a 19.216 punti) ed al secondo (statisticamente il più probabile).”.
Pertanto, dall’ipotesi A è possibile distinguerne a sua volta due più dettagliate:
A1 – area 18.900;
A2 – area 20.200.
Grafico:
Ricordando che per ‘area’ si intende il fascio di prezzi intorno ad un livello, l’area 18.900 può già dirsi raggiunta.
L’assenza di ipercomprato nelle diverse scale temporali (giornaliero, settimanale, mensile) descrive un rialzo non tirato che potrebbe proseguire verso il secondo target (scenario A2).
Inoltre, la chiusura settimanale superiore ai massimi della precedente rappresenta un segnale di forza.
Al momento, sarei portato ad assegnare una leggera preferenza all’ipotesi A2 (purchè supportata dalla borsa americana) ma, sia chiaro, lo scenario A1 resta credibile, tanto più in un contesto pericoloso come quello più volte descritto da diverse settimane.
Indispensabile una corretta gestione del rischio, come spiegato qualche settimana fa.
Riccardo Fracasso
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