S&P 500: verso nuovi massimi
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.129 punti, registrando un +1,53%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,28%.
Grafico:
Gli acquisti concentrati nell’ultima seduta, la chiusura nei pressi dei massimi della settimana e superiore a quelli della precedente, sono tutti elementi che suggeriscono un ulteriore estensione rialzista.
Conseguentemente, considerando i livelli attuali, appaiono alquanto probabili sin dalla prossima settimana nuovi massimi storici (aspetto che non ci coglierebbe di sorpresa in quanto rientrerebbe esattamente nello scenario proposto ormai da qualche mese).
A quel punto, si profilerebbero due ipotesi:
- rottura convinta degli estremi superiori del range laterale entro il quale i prezzi si muovono da oltre un anno;
- falsa rottura (bull trap).
Ormai da diverse settimane s’è indicata una chiara preferenza al secondo scenario.
Così fosse, nelle prossime sedute/settimane si alimenterà un ambiente di forte compiacenza, con un ulteriore contenimento del VIX (già ora vicino ai minimi) ed un sentiment ancor più positivo, aspetti che caratterizzano un terreno fertile a forti cali.
A questo scenario s’è pure indicato un target rappresentato dall’area intorno al pivot annuale R1 (2.162 punti).
Si tratta di obiettivi annuali da considerare con la dovuta elasticità.
E’ bene ricordare, infatti, che lo scopo che ci poniamo è ‘semplicemente’ quello di capire se è preferibile giocare in difesa o all’attacco, comprendere la volontà della mano primaria, delineare uno scenario più preciso possibile ma senza l’illusione di essere in grado di prevedere con esattezza massimi e minimi.
Riccardo Fracasso
4 Responses to S&P 500: verso nuovi massimi
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Alla luce del target rappresentato dall’area 2.162 per S&P 500,
per il FTSE Mib qual’è il target di area che ritieni più probabile?
Grazie Marco
Ciao Marco,
il target è quello che ho indicato nell’ultima analisi del Mib: la mediana della Forchetta.
Mi rendo conto che vi sia un certo divario tra i due target ma:
1 – non necessariamente entrambi i target saranno raggiunti;
2 – non è escludibile una temporanea maggior forza relativa da parte dell’Area Euro, anzi, è probabile.
Riccardo
Ciao Riccardo,
io apprezzo moltissimo il lavoro che fai costantemente su tutti gli Indici, e il suggerimento di vendere sui rimbalzi; tuttavia, credo che il vero sforzo sia quello di interpretare la tendenza “primaria” degli USA, proprio sullo S&P500. Mi spiego meglio. Questo è ormai il II° bull market della storia (il primo quello degli anni ’90). Noi non sappiamo quando finirà. Potrebbe durare ancora qualche anno. Bene, il grande lavoro sarebbe quello di intercettare il punto di svolta (non una semplice correzione come quella di gennaio-febbraio, )come accadde nel corso del 2000 e/o in chiusura d’anno nel 2007. Quando accadrà i mercati scenderanno davvero e per parecchio tempo ! Grazie per la tua generosa disponibilità.
Michele
Ciao Michele,
in linea generale l’analisi tecnica fornisce i livelli e non le tempistiche.
Quindi dove, non quando.
A proposito di livelli, ne ho indicati sia come target che, in sede di check up, come supporti, la cui rottura rappresenterebbe un segnale importante.
Quando? a mio avviso è un informazione di secondaria importanza se si ritiene probabile l’ipotesi di bull trap, perché in tal caso quella che stiamo vivendo e che vivremo nelle prossime settimane sarà una semplice falsa partenza che non porterà chissà a che livelli… nessun treno che scappa, concetto valido da oltre un anno, peraltro.
Se invece si ritiene che il rialzo debba proseguire (quindi nessuna bull trap), allora è giusto porsi come obiettivo il target naturale d’uscita dal range laterale, che è a 2.400-2.450 punti, ma anche in tal caso il ‘quando’ rappresenterebbe una informazione secondaria.
Personalmente guardo con molto interesse la parte finale del mese, in cui si concentrano due avvenimenti importanti (il 27 la riunione della FED ed il 29, ammesso che le vendite non inizino prima.
Per quanto riguarda il trend primario dello S&P, è e resta indubbiamente laterale.
Riccardo