Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.833 punti, registrando un -0,71%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -0,25%.
Vale quanto segue:
- fino a che non assisteremo alla rottura netta della media mobile a 200 giorni (che attualmente transita a 2.708 punti ) non può essere esclusa l’ipotesi di nuovi massimi.
- fino a che non assisteremo a nuovi massimi (ben visibili su grafico mensile) non potrà essere scartata l’ipotesi di una inversione stile 2000 e 2007.
Il primo scenario è coerente con una curva dei rendimenti non ancora invertita, seppur in fase di appiattimento.
Inoltre, ricordiamo l’assenza di segnali concreti di inversione.
Il secondo scenario è invece coerente con gli svariati eccessi (alcuni storici) e con l’andamento degli ultimi mesi che finora ricalca piuttosto fedelmente quello delle inversioni del 2000 e del 2007.
Ora passiamo ad esaminare il rapporto tra lo S&P 500 ed il Ftse Mib:
In più occasioni s’è sostenuto come un ulteriore avvicinamento all’area dei massimi di Luglio (M) rappresenterebbe un’opportunità per un nuovo alleggerimento della strategia market neutral long Stati Uniti e short Italia.
Concludiamo con alcune precisazioni:
- l’area può già considerarsi avvicinata;
- questa è la seconda occasione di alleggerimento dopo quella evidenziato a fine 2017;
- per alleggerimento non si intende azzeramento; l’ipotesi di ulteriori allunghi non è assolutamente da escludere. Semplicemente, non avendo certezza del futuro, si ritiene che sia finanziariamente corretto valutare la possibilità di prendere parzialmente profitto e ridimensionare la strategia.
Riccardo Fracasso
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