Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 15.954 punti, registrando un +7,12%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -23,30%.

Il calo di giovedì (-16,92%) è stato il peggiore della storia della borsa italiana ed aveva portato a toccare area 15.000 punti, i minimi del 2016 (in altre parole, in nemmeno 4 settimane si sono persi 4 anni di rialzo).

Da record anche la seduta di ieri (arrivata a guadagnare quasi il 18%), se non fosse per il deciso ridimensionamento nel pomeriggio.

Ad ogni modo, il rialzo ha evitato l’ennesima chiusura settimanale nei pressi dei minimi:

Fino a che non saranno rotti i minimi di giovedì (area 14.894 punti) resta credibile la possibilità di un rimbalzo.

Difficile parlare di qualcosa di più di un rimbalzo, con un trend che appare ormai irrimediabilmente invertito al ribasso.

Inoltre, ci sono due altri punti da sottolineare:

  • a parte pochi paesi (tra cui la Cina), tutti gli altri sono in ritardo di circa due settimane rispetto all’Italia e, quindi, stanno iniziando solo ora ad adottare le misure già in vigore da noi. Il che implica il blocco pure di economie importanti come quella degli Stati Uniti. E c’è pure chi non prende provvedimenti (Inghilterra), andando incontro ad una drammatica emergenza sanitaria che avrà fortissime ripercussioni anche economiche.
  • non scordiamoci che il virus è entrato in scena in uno scenario economico che era già in fase di rallentamento. Inoltre, il deleveraged è appena iniziato e solitamente non si esaurisce in breve termine, tanto più partendo da livelli quasi doppi rispetto a quelli del 2000 e del 2007. In altre parole, il virus incide ma se tra un paio di mesi dovesse anche essere sconfitto ci troveremo comunque con un trend invertito al ribasso ed in pieno deleveraged.
  • con ogni probabilità assisteremo all’incrocio della morte di diversi indici (la media mobile a 50 giorni (linea blu) taglierà verso il basso quella a 200 (linea viola)) che, come noto, si tratta di un segnale che solitamente anticipa un’ulteriore gamba ribassista, e nuovi minimi.

In buona sostanza, per chi investe (non chi fa trader) la strategia non è quella di acquistare sulle correzioni ma di vendere sui rimbalzi (con l’augurio poi che chi legge sia uscito per tempo).

Riccardo Fracasso

 

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