Semmai ce ne fosse stato bisogno, gli ultimi mesi hanno confermato quanto affermato in più occasioni: il Bitcoin, come ogni altra criptovaluta, non svolge alcun ruolo di rifugio.
Infatti, il suo andamento è assolutamente decorrelato da qualsiasi fenomeno negativo (inflazione, guerra, tensioni sulle borse, ecc.).
Considerato come investimento, non offre le cedole delle obbligazioni, i dividendi delle azioni e nemmeno il valore intrinseco di una materia prima.
Semplicemente, si tratta di una valuta e, in quanto tale, poggia sulla fiducia delle persone, sul valore che le stesse le attribuiscono.
Peraltro, a differenza delle valute tradizionali (dollari, euro, ecc.), dietro alle criptovalute manca la presenza rassicurante delle Banche Centrali.
Con tale premessa va evidenziato che certi investimenti possono comunque essere protagonisti di apprezzamenti straordinari (il bitcoin stesso ne è la dimostrazione).
Più che altro per fini didattici, evidenzio il quasi raggiungimento dell’importante area di supporto intorno alla trendline di minimi crescenti (attualmente transita in area 35.300 dollari) la cui eventuale tenuta dovrebbe dar vita a un rapido riapprezzamento:
Riccardo Fracasso
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