Riavvolgiamo il nastro partendo dall’ottobre del 2020, quando evidenziai l’uscita e la probabile inversione rialzista del grano:
“In buona sostanza, abbiamo una potenziale fase di accumulazione di quasi tre anni che suggerisce un movimento rialzista importante sia in termini di prezzo che di tempo.
Uno degli obiettivi nelle ricerche degli investitori è proprio l’uscita da canali ribassisti di lunghissimo termine come quello del grano, avviatosi col massimo del 2008.“.
Al tempo il grano valeva 573 dollari.
Ad agosto 2021, invece, chiarii quanto segue:
“Nella fase iniziale, credere nell’operazione, accettare eventuali correzioni e lasciar correre i profitti consente all’investimento di esprime gran parte del valore fin lì inespresso.
Nella fase più avanzata del trend, magari a fronte di slanci importanti e al raggiungimento di resistenze/target significativi, è bene tener conto della possibilità di preservare il guadagno e, successivamente, valutare eventuali correzioni come opportunità per nuove entrate.“.
Circa a metà febbraio 2022, esaminando il grafico del grano si diceva:
“L’obiettivo finale ce lo suggerisce Fibonacci: area 1.079.
Al tempo stesso, l’eventuale raggiungimento dell’area intorno alla parallela superiore (che a febbraio transita a 935 dollari, a marzo si muoverà invece intorno ai 945) rappresenta un target meno ambizioso da considerare per prendere profitto.”.
Si arrivò così al 25 febbraio del 2022:
“Dopo aver creduto nell’operazione, incuranti delle naturali oscillazioni di breve termine, giunti nella fase più avanzata del trend e lasciando ad altri la ricerca dei massimi, a mio avviso il raggiungimento della parte superiore del canale superiore può rappresentare degna occasione per prendere profitto.”.
Il grano aveva raggiunto i 940 dollari.
Poco importa se poi il grano in qualche settimana toccò addirittura quota 1.444 dollari, come scritto, non è nostra intenzione intercettare i massimi.
Da allora un crollo verticale del 60% che recentemente ha riportato ai minimi storici del maggio 2019: area 570 dollari, che il grano parrebbe aver riconosciuto.
Premessa: secondo la mia lettura ci troviamo al quinto stadio del ciclo economico, negativo per le materie prime, e il crollo non fa che confermarlo.
Ciò premesso, con la consapevolezza di operare in uno stadio ostile, si apre comunque la possibilità di un rimbalzo di interesse per i trader (quindi non inversione rialzista di interesse per gli investitori, come quella evidenziata nel 2020).
Ovviamente, deterioramento del quadro nel caso di rottura dei minimi del 2019.
Riccardo Fracasso
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