Recentemente s’è evidenziato come storicamente i pivot abbiano pressoché coinciso con i minimi del decennale americano.

Nel mese in corso stiamo assistendo a un buon apprezzamento del comparto obbligazionario, aspetto che rafforza l’ipotesi secondo cui il rialzo dei tassi di luglio sia stato l’ultimo della serie.

Apriamo una parentesi: storicamente le pause post-pivot durano 8-14 mesi, collocando il primo taglio dei tassi tra marzo e novembre del prossimo anno.

Ovviamente non si tratta di una regola scritta, ma di una solida statistica e, mentre scrivo, le aspettative del mercato prevedono un primo taglio nel maggio del 2024.

Torniamo all’apprezzamento del mercato obbligazionario e al pivot, coerenti con un quadro pre-recessivo, attualmente non scontato dall’asset azionario.

Logica vuole che col tempo il mercato azionario sia destinato ad allinearsi a questo scenario.

Azzardato, almeno per le mie conoscenze, indicare date utili perché ciò avvenga.

Più sensato monitorare il contesto che, come visto nella precedente analisi, al momento non presenta segnali grafici ribassisti.

Riccardo Fracasso

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