Il Nikkey è preso, a buona ragione, come esempio storico che non sempre la regola di acquistare e mantenere (il classico buy and hold) sia profittevole.

Infatti, chi avesse investito nei pressi dei massimi del 1990 avrebbe dapprima subito un calo dell’80% e poi avrebbe dovuto attendere l’anno in corso per raggiungere e superare i prezzi di carico.

Stiamo parlando di circa 34 anni, periodo inadeguato anche per i più pazienti cassettisti al mondo.

Il superamento dei massimi, peraltro confermato nella prima chiusura trimestrale dell’anno in corso, ha giustamente rafforzato la positività sull’indice.

Tuttavia, nelle ultime sedute abbiamo assistito a pesanti vendite che hanno riportato il Nikkey velocemente e vistosamente al di sotto di area 39.000 punti:

Il trend dal 2009 in poi resta rialzista e necessita di minimi e massimi decrescenti per potersi definire invertito, ma dal punto di vista grafica si configura un doppio massimo con falsa rottura da annoverare come potente segnale ribassista.

Riccardo Fracasso

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