Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 5.930 punti, registrando un +1,09%.

Il bilancio settimanale è pari a un -1,99%.

Mercoledì, in risposta dell’intervento di Powell che ha ridotto le aspettative sul taglio dei tassi per il 2025, l’indice americano ha chiuso la seduta in deciso calo.

I circa 3 punti percentuali persi, al momento restano un fenomeno isolato e che non intacca minimamente l’impostazione rialzista di medio e tanto meno quella di lungo termine.

Apriamo una parentesi in merito al VIX: è un indice che riporta i movimenti di copertura (tramite opzioni) del sottostante; quanto maggiore è il suo valore e tanto maggiore è la copertura da parte degli operatori, e viceversa.

Esso indica l’aspettativa di volatilità del mercato a 30 giorni (ad esempio, un VIX pari a 15 punti indica una variazione attesa annualizzata del 15% per i prossimi 30 giorni).

Pertanto, esso è considerato come una misura attendibile della paura (quindi dell’avversione al rischio) degli investitori.

Ciò premesso, pur in rialzo nell’ultima settimana, il VIX è sotto i livelli medi (20-25), al 18%.

Riccardo Fracasso

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