Euro Dollaro: analisi
Tra le notizie della settimana va menzionato il deciso rafforzamento dell’euro contro il dollaro (+4,39%).
Le motivazioni?
Partiamo dagli Stati Uniti: a novembre dello scorso anno Stephen Miran, uno dei consiglieri economici più influenti di Trump, ha pubblicato un documento in cui si spiegava il programma americano.
Tra i punti del piano, proprio la svalutazione del dollaro, volta a favorire le esportazioni americane (evidentemente per compensare una riduzione della domanda interna).
Sul fronte europeo, invece, il piano di riarmo di circa 800 mld di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, annunciato questa settimana al vertice dell’Unione Europea, probabilmente in risposta alla recente presa di posizione del presidente americano, meno vicina all’Ucraina.
Il settore militare rappresenta una leva per la crescita, e un riarmo ridimensiona le aspettative di tagli dei tassi.
Peraltro, in settimana la BCE, pur riducendo i tassi per la sesta volta consecutiva in soli 10 mesi, ha lasciato aperta la possibilità di una pausa.
D’altro canto, negli Stati Uniti sono invece aumentate le aspettative di taglio (da qui a fine anno uno 0,75% rispetto allo 0,5% previsto qualche settimana fa).
Ricordando che il driver principale che muove i cosiddetti ‘cambi finanziari’ come l’euro/dollaro sono le rispettive condizioni prospettiche di rendimento, tali attese hanno favorito l’euro.
Concludiamo con la parte grafica:

Fino a che il cambio non romperà in modo convinto la trendline ribassista di massimi decrescenti, si dovrà parlare di semplice rimbalzo dell’euro.
Le intenzioni sembrano esserci, attendiamo il segnale.
Riccardo Fracasso
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