S&P 500: reazione sul supporto
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.951 punti, registrando un +1,43%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,04%.
La scorsa settimana:
“Applicando le estensioni di Fibonacci è possibile notare come il primo livello (61,8%) sia a 1.856 punti, in convergenza col minimo di Agosto (1.867 punti).
Se da diversi punti di osservazione si giunge alla medesima conclusione, le probabilità che sia corretta si alzano.
In altre parole, area 1.860 punti rappresenta un target potenziale da tenere in considerazione.”.
Grafico:
Area 1.860 ha effettivamente retto, tant’è che l’indice americano, dopo aver registrato un minimo a 1.871 punti, ha cambiato repentinamente direzione.
La chiusura settimanale sui massimi ne anticipa ulteriori nel corso della prossima.
Nel caso in cui il mercato dovesse avvicinarsi/entrare all’area 1.860 punti (ipotesi da tenere in considerazione), probabilmente si ripresenterebbe un’opportunità di acquisto, ferma restando la mia personale preferenza per il listino italiano.
Il trend secondario per il momento resta ribassista.
Riccardo Fracasso
6 Responses to S&P 500: reazione sul supporto
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Ciao Riccardo,
allo stesso modo l’area 2000 (punto C) dovrebbe rappresentare opportunità d’ingresso short e livello psicologico determinante in un trend secondario tuttora bearish. A quanto pare il mercato sta metabolizzando la possibilità di aumento del rate USA (forse) nel primo trimestre 2016, come suggerito da più istituzioni finanziarie importanti.
Speculazione a parte, i fondamentali dell’economia suggeriscono in situazioni deflattive di non applicare aumenti sul prime rate, azione che la FED pare stia temporeggiando ormai ad libitum, giustificandosi dietro le quote dei dati macro/economici.
In ogni caso un aumento possibile di 0,25% non dovrebbe pesare così violentemente sulle posizioni debitorie istituzionali che macinano profitti ininterrottamente da diversi anni.
Ritengo sia difficile interpretare correttamente quanto e come detto mercato potrà muoversi in uno spazio temporale medio/lungo. Quanto al breve 2/3 settimane ritengo che un ritorno 2000/2050 si possa mettere in conto senza troppe sorprese.
Grazie e buon wk.
Riccardo.
Ciao Riccardo,
io sarei dell’idea che eventuali correzioni nella prossima o nelle prossime settimane possano considerarsi come occasioni di ingresso.
Pertanto, ora come ora, almeno in ottica di investimento (non di trading) eviterei operazioni short.
Per i tassi la Yellen ha fatto capire che li alzerà entro fine anno, poi ovviamente si vedrà.
Riccardo
Ciao Riccardo, concordo sull’analisi grafica che hai proposto, relativamente al quasi doppio minimo di periodo testato in area 1860/70 da cui si riprende a contrattare al rialzo, pertanto lo short sarebbe da valutare solamente oltre 2050, meglio 2100. Nel frattempo matureranno gli scenari sui tassi che paiono contradditori come nella seduta di venerdì alla pubblicazione dei NFP, nebbia cmq diradatasi con bella close oltre 1950.
Lunedì ci sarà altra pubblicazione macro di cui l’impatto senza anticipare le mosse del mercato. Non ti nascondo che spesso ho il sospetto che questo rialzo sia un fantasma… grazie x le risposte.
Riccardo.
Io ritengo che sia da metter in conto ancora nuova volatilità e che eventuali correzioni siano da considerare come occasioni per un ingresso.
Buon weekend.
Riccardo
Ciao Riccardo,
secondo te il rialzo di questi ultimi giorni è dovuto all’intervento della cd. mano primaria o costituisce un normale movimento nell’ambito di un periodo di estrema volatilità. Grazie in anticipo della tua gentile risposta.
Salve Romolo,
probabilmente a certi livelli la mano primaria qualche acquisto lo ha fatto.
Ad ogni modo ritengo che, al di là di movimenti come l’attuale, il mercato regalerà altre occasioni di ingresso agli investitori.
Riccardo