Deciso calo settimanale per lo S&P 500
Partiamo subito col grafico dello S&P 500:
L’indice americano ha chiuso a 1.370 punti, registrando un -1,25%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,99%, calo che da una parte potrebbe esser considerato normale, ma dall’altra non lo è se si considera che erano circa 4 mesi che non si verificava una variazione negativa di tale entità.
Qualcuno ora potrebbe chiedersi se le mani forti non riescano più a contenere le oscillazioni, come invece hanno fatto da diversi mesi.
Ultime sedute:
A differenza della scorsa settimana, ora abbiamo tutti e tre i trend (breve, medio e lungo) ribassisti.
Non è certo un aspetto positivo.
A ciò, va aggiungersi la chiusura della seduta sui minimi, che ne rende probabili ulteriori nella successiva (Ndr: lunedì).
Ora andiamo ad osservare il Macd settimanale:
Come potete osservare in questa settimana abbiamo assistito all’interruzione del rialzo del Macd, con la comparsa di un istogramma decrescente.
Finora quindi, abbiamo i seguenti elementi negativi:
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Chiusura settimanale negativa di circa due punti percentuali;
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Tutti e tre i trend ribassisti;
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Chiusura della seduta sui minimi;
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Il Macd si è invertito al ribasso.
D’altro canto, vi sono anche altre considerazioni da fare:
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Per quanto riguarda il deciso calo settimanale, c’è da dire che io stesso il 24 marzo sostenevo: “…mi attendo una correzione che sia almeno degna di tale nome per lo S&P 500, e che non si limiti ad un -0,5% (in tal caso certamente non si può parlare di correzione ma di oscillazione insignificante).”. Insomma, non sta succedendo nulla di diverso da quanto ci attendavamo e se si pensa al fatto che al momento lo S&P transita su valori inferiori ai massimi del 3,66%, ad oggi è lecito parlare di una semplice e leggera correzione, inoltre…
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…abbiamo una serie di minimi crescenti (vedi primo grafico) e fino a quando la situazione rimarrà tale, ogni correzione (come quella in corso) andrà letta come un’occasione per acquistare a prezzi più convenienti; ovvio che serve comunque molta prudenza, perché delle correzioni talvolta gettano la maschera per dimostrarsi vere e proprie inversioni…
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…è pur vero che solitamente un mercato inverte nel caso di notizie altamente negative; fermo restando che la mia opinione sul futuro dell’economia occidentale è pessima, al momento, come evidenziato nell’articolo dedicato al Ftse Mib, eventi talmente negativi da far crollare i listini in questo periodo non dovrebbero verificarsi;
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se da una parte è vero che il Macd questa settimana, dopo molto tempo, è calato di valore, dall’altra è altrettanto vero che è assolutamente plausibile che discese di 1-2 settimane possano dimostrarsi semplici correzioni e non vere svolte al ribasso (ne avete esempi nel grafico stesso che ho proposto del Macd); tanto più che tale calo non s’è verificato in concomitanza di una data di gran rilievo del siderografo;
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attualmente lo S&P transita all’interno della forte area di supporto a 1.347-1.370.
Concludendo, considerando tutti gli elementi fin qui esposti, allo stato attuale delle cose ritengo probabile che nella seduta di lunedì si possano vedere nuovi minimi e non escludo che la correzione possa anche proseguire portando l’indice americano ai minimi della settimana appena conclusa (1.357) o anche qualche punto più sotto ma sono dell’idea che, salvo l’annuncio di eventi imprevisti e particolarmente negativi, non assisteremo alla rottura convinta dell’area 1.347-1.370, soglia dalla quale dovremo assistere ad una ri-attivazione del trend preesistente (chiaramente rialzista) con l’obiettivo di superare i precedenti massimi (1.422 punti).
Riccardo Fracasso
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