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In assenza di novità significative sugli indici azionari, andiamo ad aggiornare il grafico del cambio euro/dollaro.

Lo scorso ottobre:

“Si osservi l’uscita dei prezzi dalla trendline superiore di un canale ribassista di lungo termine avviatosi nel lontano 2008.”.

Avviciniamo lo sguardo:

Negli ultimi mesi possibile notare la discesa del cambio, negli ultimi mesi, nei pressi dell’ex area di resistenza (parallela superiore del canale ribassista), il riconoscimento come area di supporto e il rimbalzo.

Si tratta del classico movimento di pull back che troverebbe conferma definitiva con la rottura dei massimi di gennaio (1,235).

Pertanto, il convinto superamento di tale area rappresenterebbe un chiaro segnale rialzista.

Come più volte spiegato il cambio Euro/Dollaro è un cambio finanziario che, contrariamente a quelli commerciali (fortemente correlati con la bilancia dei pagamenti), è spinto principalmente dalle prospettive sui rendimenti.

Saranno quindi determinanti, al di là dell’aspetto grafico, le decisioni di politica monetaria da parte delle rispettive banche centrali.

L’eventuale rottura decisa di area 1,235 da parte del cambio euro/dollaro, potrebbe anche suggerirci una politica monetaria della FED meno restrittiva di quanto atteso e/o una politica monetaria più restrittiva della BCE.

Riccardo Fracasso

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