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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 20.436 punti, registrando un +1,62%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +3,78%.

Venerdì della passata settimana s’era puntualizzato quanto segue:

“Tanto per chiarire, in un trend chiaramente positivo (ormai da diversi trimestri), ogni operazione short rappresenta un’operazione rischiosa, perché in controtendenza.

Al momento, operazioni simili sono giustificate solo nel caso in cui dovessero manifestarsi segnali chiari, come una figura di inversione confermata o come lo è stato, per esempio, il movimento di chiusura dell’exhaustion gap verificatosi a fine gennaio, ecc.

Fino a che tale sequenza di minimi e massimi crescenti rimarrà intatta, ogni correzione andrà letta come occasione di acquisto.”

E ancora:

“Considerato il quadro sin qui descritto, al momento s’è obbligati a guardar verso l’alto, alla ricerca di un obiettivo del rialzo in corso.”.

Sin qui tutto bene perché è in alto che il mercato è effettivamente andato.

Domenica s’era poi giunti alla seguente previsione:

“Considerando la buona impostazione di breve del nostro indice e quanto emerso con la lettura dei pivot su base settimanale e mensile, si potrebbe concludere quanto segue:

per il Ftse Mib sono probabili nuovi allunghi nel corso della settimana entrante anche fino ad area 20.000-20.350, ma destinati ad esaurirsi entro la fine del mese; inoltre, nel caso in cui l’inversione dovesse concretarsi già nella prossima settimana, la stessa probabilmente si chiuderà al di sopra dei 19.395 punti.”.

Se da una parte è vero che la chiusura settimanale è stata superiore ai 19.395 punti e che per il ripiegamento previsto entro fine mese c’è tempo, dall’altra è altrettanto vero che il target indicato (20.000-20.350), diversamente da quanto atteso, è stato violato, avendo chiuso a 20.436 punti.

Se si confronta la nostra performance giornaliera (+1,62%) col+0,67% dell’Eurostoxx e soprattutto col +0,28% dell’Ibex (indice spagnolo che solitamente si muove molto in sintonia col nostro), risulta lecito ricondurre l’euforia odierna del Ftse Mib con la convinzione da parte del mercato che il nuovo asseto del governo possa portare le riforme di cui ha bisogno l’Italia.

Solo il tempo ci dirà se il mercato sta ragionando nel modo giusto.

Ad ogni modo, fino a che non si disporrà di qualche segnale concreto di inversione, continuerà ad esser troppo pericoloso andarci contro.

Per di più, la chiusura  di settimana nei pressi dei massimi rende probabile un nuovo massimo settimanale.

Passiamo ai grafici partendo da quello a 5 anni su base mensile:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib - 5 anni candele mensili

Grafico nr. 1 – Ftse Mib – 5 anni candele mensili

Positivo esser saliti ma ad oggi non si può parlare di superamento della trendline di massimi decrescenti di lungo termine.

Ora, invece, avviciniamo lo sguardo col seguente grafico su base giornaliera:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Forchette

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Forchette

Il superamento convinto della parallela superiore della Forchetta discendente, oltre a rappresentare una conferma di inversione, indica che la Forchetta in questione non è più da prendere in considerazione.

Dal grafico, inoltre, è possibile osservare il raggiungimento da parte del Ftse Mib della mediana della Forchetta rialzista; il raggiungimento di un target non rappresenta un punto di inversione ma comunque un livello nei pressi del quale non è reato alleggerire ed è obbligatorio verificare l’eventuale formazione di svolta.

Dal grafico successivo osserviamo le estensioni di Fibonacci:

Grafico nr. 3 - Ftse Mib - Estensioni di Fibonacci

Grafico nr. 3 – Ftse Mib – Estensioni di Fibonacci

Superato il primo livello (20.288 punti), va considerato il secondo, a 21.125 punti, obiettivo credibile.

Ora vediamo se i punti pivot ci possono offrire qualche informazione utile in più:

Grafico nr. 4 - Ftse Mib - Punti Pivot

Grafico nr. 4 – Ftse Mib – Punti Pivot

Prima di proseguire, un consiglio per coloro ai quale risultasse difficile leggere i dati della tabella: cliccando sopra sarà prodotto l’ingrandimento, mentre al cliccandoci una seconda volta si tornerà alla visione standard.

Come potete osservare, questo software, che ho elaborato personalmente, consente innanzitutto di calcolare i punti pivot di 3 diversi time frame.

Nel caso specifico ho scelto il time frame settimanale, mensile e trimestrale.

Inoltre, inserendo il prezzo attuale, rileva le resistenze (sfondo rosso) ed i supporti (sfondo verde) più vicini (entro il 3%).

Inserito il valore attuale (20.436 punti), il programma ha individuato 3 resistenze e tre supporti entro il 3%.

Le funzionalità del software non sono terminate ma ora sono queste quelle che ci servono.

Ciò che mi preme sottoporre alla vostra attenzione è la convergenza delle 3 resistenze: arrotondando, infatti, è possibile affermare come sia su base settimanale che mensile che trimestrale vi sia un pivot in area 20.700.

In buona sostanza, l’analisi dei punti pivot ci suggerisce di alzare le antenne all’eventuale raggiungimento di tale soglia.

Superato tale livello l’obiettivo diverrà 21.125 punti.

Riccardo Fracasso

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