Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 20.885 punti, registrando un +0,19%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +2,14%.
Dal 2009 il nostro listino si muove all’interno di un trend di fondo laterale pluriennale molto ampio (12.300-24.500).
Il trend primario è rialzista, ben governato dalla forchetta ascendente A-B-C.
Il trend secondario è invece ribassista ed ha portato i prezzi nei pressi della parallela inferiore della forchetta (che attualmente transita in area 19.800 punti), supporto cui assegno particolare rilevanza grafica.
Conclusa l’analisi grafica, si sottolinea che la notizia della settimana è indubbiamente rappresentata dalle parole di Mario Draghi.
Il presidente della BCE ha innanzitutto confermato la chiusura del QE con la fine dell’anno.
Inoltre, ha affermato che i membri della Banca Centrale Europea non hanno nemmeno discusso del reinvestimento dei titoli in scadenza.
Ciò pone quantomeno il dubbio sulla volontà di riacquisto.
Ricordiamo che la FED, a conclusione del Q3 (Ottobre 2014), proseguì a reinvestire i titoli via via che scadevano.
Solo ad Ottobre del 2017 iniziò a ridimensionare il bilancio della Banca Centrale Americana.
Le parole di Draghi, invece, parrebbero non escludere completamente la possibilità che la BCE reinvesta i bond a scadenza.
Se così fosse, si passerebbe direttamente da una situazione in cui la liquidità è immessa nel mercato (elemento di supporto) ad una in cui è drenata (aspetto negativo).
Un passaggio meno graduale e potenzialmente più traumatico.
Ad ogni modo, avremo notizie più sicure alle prossime riunione della Banca Centrale Europea.
Riccardo Fracasso
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