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Si intensificano le voci di nuove regole per il Fondo Salva Euro (EFSF).
In particolare si parla della possibilità per il Fondo di emettere fino a 20 miliardi di euro di obbligazioni al mese.
In sintesi, gli si darebbe  la possibilità di allargare costantemente il proprio debito per coprire quello dei Paesi in difficoltà.
Insomma, si cerca di risolvere un problema ricorrendo allo stesso.
Ma, abbiamo verificato proprio in questi anni che questo è un gioco che funziona solo fino a quando regge la fiducia.
Allora, cerchiamo di capire di quanta fiducia gode il Fondo Salva Euro. 
Nell’articolo ‘Il Fondo Salva Euro: un fragile castello di sabbia’ , che vi invito a rileggere, evidenziai che le obbligazioni che emette sono garantite dagli Stati dell’Area Euro con esclusione di quelli che hanno richiesto il salvataggio.
Ne consegue che abbiamo un Fondo che colloca sempre più obbligazioni (quindi sempre più indebitato) ma con sempre minori garanzie.
Per di più, la maggior parte degli Stati garanti (Italia, Francia, Austria, ecc.) non sta vivendo un periodo facile.
Dovessero cadere anche loro, verrebbe meno la loro quota di garanzia, e questo gli investitori sembrano averlo capito, perchè negli ultimi mesi le obbligazioni emesse dal Fondo Salva Euro hanno riscosso poco interesse.
 
Ad ogni modo, nell’attesa di novità, i mercati azionari salgono ancora una volta sulla fiducia.
 
Ftse Mib: 
 
 

Il nostro indice ha chiuso a 14.578 punti, registrando un 4,60%.

Il Detrended, a causa della salita, non segnala più ipervenduto.

Ultime sedute:

 
Nell’ultimo articolo dedicato al Ftse Mib si era parlato di incertezza, che oggi ha fatto posto alla speranza di qualche intervento in grado di risolvere i problemi.
In più occasioni abbiamo avuto modo di vedere che ogni intervento ha prodotto rialzi azionari momentanei, deludendo le attese.
 
Ad ogni modo, non si può sottovalutare una seduta di tale portata, tanto più che la chiusura vicina ai massimi ne rende probabili ulteriori nella prossima.
 
La 7+5 e la 25+5 transitano ampiamente sopra l’indice (quindi il trend di medio e quello di lungo restano saldamente ribassisti), ma proprio questo rende possibile un ulteriore allungo verso l’alto. 
Non ho la palla di cristallo per conoscere in anticipo gli interventi che saranno decisi (sempre che se ne decidano) ma al momento ritengo che tale recupero non dovrebbe portarci a chiusure al di sopra dei 14.900 punti o oltre la 7+5 e la 25+5.
Se poi il mercato ci darà torto ne prenderemo atto, con la consapevolezza che comunque siamo sempre all’interno di un ampio canale ribassista (rette rosse discendenti).
 
E’ lunedì, e quindi siamo nella prima parte della settimana, fase in cui i grossi movimenti talvolta nascondo falsi segnali.
E’ bene non lasciarsi andare a pericolosi entusiasmi ed attendere conferme.
Oggi c’è stato il primo dei due ‘BTP day’ (l’altro è fissato per il 12 dicembre).
La promozione consiste nella possibilità da parte degli investitori di acquistare titoli di stato senza commissione.
Il 28 novembre nel mercato secondario ed il 12 dicembre in asta.
E’ un pò difficile da digerire il fatto che le stesse banche che stanno vendendo titoli di stato, invitino gli investitori ad acquistarne, facendo appello allo spirito nazionalistico.
Il vero scopo delle banche sembra quello di vendere i titoli di stato in portafoglio ad un buon prezzo, grazie ai contemporanei acquisti da parte dei risparmiatori. 
Si sta quindi cercando di collettivizzare il rischio.

Da segnalare il forte calo del rendimento dei BPT a 2 anni (7.11% rispetto al 7,66% di venerdì).
Evento sicuramente positivo, ma va verificato se è dovuto al ‘BTP day’ o se è l’inizio di una discesa costante, indispensabile perchè torni il sereno.

Riccardo Fracasso
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