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Ieri, come da programma, Mario Draghi ha illustrato le intenzioni della BCE.

Intervento attesissimo, visto il clima di grande preoccupazione diffuso sui mercati.

Innanzitutto Draghi ha affermato che, preso atto dell’incertezza della crescita economica dei Paesi Emergenti e del calo petrolio con conseguenti pressioni ribassiste sull’inflazione, la Banca Centrale Europea ad inizio Marzo rivaluterà l’attuale politica monetaria.

Ciò rende probabili interventi espansivi, ovviamente favorevoli ai mercati.

Il secondo punto riguarda le banche ed in particolar modo quelle italiane.

Draghi ha specificato che non è stata avviata alcuna nuova indagine e non è stato richiesto alcun aumento di capitale.

E’ stato semplicemente inoltrato a diversi istituti (non solo italiani) un questionario per conoscere come le banche stanno gestendo i crediti deteriorati; l’obiettivo è quello di confrontare le diverse pratiche e stabilire la migliore.

Inoltre, Draghi ha precisato come la copertura e le garanzie delle banche italiane siano simili a quelle del comparto europeo.

Pertanto, dalle precisazioni di Draghi si intuisce in modo chiaro come gran parte dei media nelle ultime settimane abbia fatto disinformazione, disinformazione che ha alimentato una forte speculazione sui mercati e causato una sottoperformance (ingiustificata) del nostro listino.

Nelle ultime settimane i market mover che hanno trascinato al ribasso i mercati sono stati la Cina, il petrolio e, per l’appunto, le notizie circolanti in merito al settore bancario italiano.

Dopo l’intervento di Draghi,  si ridimensionano notevolmente le preoccupazioni sul settore bancario italiano e, pur rimanendo attuali i temi ‘Cina ‘ e ‘petrolio’ (da quest’ultimo comunque si intravedono segnali di ripresa) si sposta l’attenzione degli investitori dal problema agli interventi per fronteggiarli (nuovo intervento della BCE), il che rappresenta un importante aspetto positivo.

Riccardo Fracasso

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