Partiamo subito col grafico dello S&P 500:
L’indice americano ha chiuso a 1.362 punti, registrando un -1,01%.
Il bilancio settimanale è invece pari ad un +0,43%.
Ultime sedute:
L’ultima volta che si parlò dello S&P fu attraverso il check up e, tra l’altro, si sosteneva che:
“La sequenza di minimi e di massimi crescenti, attraverso i quali lo S&P si sta muovendo, denotano la presenza di una tendenza rialzista tuttora in corso. L’eventuale interruzione di tale sequenza attraverso un massimo o un minimo inferiore a quello precedente, andrà letto come un preoccupante campanello d’allarme.”.
Come potete osservare dal secondo grafico il mercato dopo esser salito fino a toccare un massimo a 1.380 punti ha iniziato a ripiegare.
La misura con la quale s’è oltrepassato il precedente massimo (1.374) è talmente ridotta da non consentirci di parlare di rottura ma di semplice sforamento, il che significa che ad oggi sembrerebbe esserci l’interruzione di quella sequenza di massimi crescenti di cui si parlava e la configurazione di un doppio massimo (figura di inversione ribassista).
E’ pur vero che in questo momento, seppur la preoccupazione sia ben fondata, siamo costretti ad usare il condizionale perchè tutti e tre i trend sono tuttora impostati al rialzo.
Una importante conferma dello scenario negativo la si avrebbe se si segnasse un minimo inferiore al precedente (1.325 punti).
Sempre nell’ultimo check up:
“In buona sostanza, l’attuale recupero non regge su solide basi. L’analisi tecnica ci indica la prosecuzione del rialzo in corso, ma non sussistono i motivi per considerare l’attuale salita come un qualcosa di affidabile, di duraturo. Al contrario, esistono validi motivi per credere che, esaurito il rialzo in essere, si possa assistere ad un calo molto deciso. Quando l’analisi tecnica ci fornirà qualche segnale d’allarme, sarà bene essere rapidi nel tirare i remi in barca.”.
Bene, come abbiamo raccontato in precedenza, ora abbiamo un segnale d’allarme (potenziale doppio massimo); se poi la figura di doppio massimo fosse smentita ne prenderemo atto, ma ad oggi l’analisi tecnica ed il contesto economico ci consigliano di tirare i remi in barca.
Riccardo Fracasso
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