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Nell’articolo di ieri, pubblicato prima dell’apertura delle contrattazioni, s’era affermato, tra l’altro, che non era da escludere la possibilità che quella sarebbe potuta esser la seduta giusta per una nuova violenta discesa intraday, spinta dal panico, con successivo recupero entro la chiusura.Grafico:
L’ultima candela è rappresentativa della seduta di venerdì e ci mostra come l’inizio sia stato di assoluto panico con un’apertura a -3,22% (15.608) ed un minimo, segnato dopo poco, a -4,06% (15.473).
Se non è panico questo.
Dopo di che il recupero è avvenuto, ed è stato tale da portare il listino a registrare un massimo di giornata nel pomeriggio a 16.568 (+2,73%) per poi, purtroppo, tornare negativi in chiusura con un -0,7% (16.016).
Insomma: violenta discesa accompagnata dal panico, recupero e ricaduta anche se ben distante dai minimi.
Torniamo però ora al minimo dal quale il mercato ha smesso di scendere: 15.473.
Osservandolo dal grafico, è possibile notare come sia vicinissimo proprio all’ultimo dei tre obiettivi che avevamo indicati: 15.569.
Si tratta di nemmeno 100 punti, che corrispondono a circa uno 0,6%, che sono davvero nulla in una giornata di contrattazioni avvenute nell’arco di 1.100 punti, con una volatilità (mi riferisco al VSTOXX) che ha sfiorato il 40%.
In sintesi, il supporto sembra effettivamente esser stato riconosciuto.
Ma questo è soltanto il primo passo, e per poter dir qualcosa di positivo con maggior convinzione sarà necessario proseguire il recupero.
Infatti, è positivo il rimbalzo dai minimi di ieri, ma è negativa la chiusura decisamente sotto ai massimi.
Per esperienza personale, un mercato che raggiunge il terzo dei tre obiettivi al ribasso e ci arriva con il fiato corto (fortissimo ipervenduto) per poter proseguire la propria strada (quindi segnare ulteriori minimi) necessita di notizie molto negative e non scontate dal mercato.
Ora, purtroppo una notizia pessima c’è, ed è stata diffusa nella notte dall’agenzia Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating degli Stati Uniti da AAA a AA+.
Non era mai successo nella storia, e ciò dimostra di quanto grave sia lo scenario economico.
La notizia è di quelle che mettono i brividi, ma va anche detto che sia S&P; che Moody’s da tempo avevano minacciato un declassamento, per cui resta da vedere se il mercato sconta completamente o solo in parte il taglio del giudizio.
Inoltre, va anche considerata una notizia assolutamente positiva: sembra che la Bce, anche grazie all’annucio da parte dell”Italia di voler anticipare il pareggio di bilancio al 2013, sia intenzionata a comprare, quindi sostenere, i nostri titoli di stato.
Se noi pensiamo ad i motivi per cui s’è scesi nelle ultime settimane, non possiamo che individuarli principalmente alla tensione sui rendimenti dei titoli di Stato europei ed in particolare a quelli italiani, per cui, per un pò di tempo, se fosse confermato l’intervento della Bce, verrebbe meno la causa maggiore del recente panico.
Il taglio del rating degli Stati Uniti è senza dubbio grave, ma penso che in una situazione di estremo ipervenduto, com’è quella attuale, il mercato abbia più probabilità di rimbalzare, anche se con notevoli oscillazioni.
Una volta scaricato l’ipervenduto e resesi conto che l’intervento della Bce può produrre solo effetti di breve durata, i listini dovrebbero riproseguire la strada ribassista.
Non ci resta che vedere la reazione dei mercati.
Operativamente, se fossi al posto di chi ha acquistato qualche posizione LONG la terrei, fissando stop loss appena sotto il minimo segnato venerdì (15.473).
L’orizzonte temporale di tali investimenti, a mio parere deve esser sempre di breve termine, poichè il trend di fondo resta assolutamente negativo.
Riccardo Fracasso
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