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Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

FTSE MIB – Grafico nr. 1

Il nostro indice ha chiuso la seduta a 16.110 punti, registrando un +2,09%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +6,69%.

Ultime sedute:

FTSE MIB – Grafico nr. 2

La scorsa settimana:

“…tutti e tre i trend sono positivi e la chiusura giornaliera e settimanale vicine ai massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed uno settimanale (in una delle successive quattro sedute).”.

Il massimo giornaliero e quello settimanale si sono effettivamente verificati, ma devo sinceramente ammettere che non tutte le cose  sono andate come  pensavo, anzi; sempre la passata la settimana, infatti, si scriveva:

“Sia chiaro, nulla vieta che questa sia una normale fase di accumulazione prima di un nuovo allungo, ma dopo un rialzo spettacolare (da minimo a massimo +25%), la presenza della media mobile a 200 giorni ed il difficile contesto economico, sarei più propenso a ritenere l’attuale una classica fase distributiva, il che significherebbe che le mani forti stiano intervenendo piazzando degli short all’interno del range in cui il Ftse Mib si sta muovendo da due settimane.”.

Evidentemente non è quanto accaduto: il mercato dopo una fase laterale, che oramai va identificata come fase di ri-accumulo, spinto dalle parole di Draghi ha preso direzione in modo deciso verso l’alto.

In realtà, l’annuncio di Draghi va quasi considerato come un pretesto, visto che il contenuto ha confermato le attese (per cui era scontato dal mercato).

Preoccupazioni lecite quelle scritte nell’articolo di ieri, ma spesso i movimenti del mercato non si muovono razionalmente, per cui, pur rimanendo reali i punti deboli, guardiamo cosa ci suggerisce l’analisi tecnica.

Elementi positivi:

  1. tutti e tre i trend sono positivi;
  2. la chiusura settimanale nei pressi dei massimi ne rende probabili ulteriori nella prossima.

Elementi negativi:

  1. il Detrended (grafico nr. 1) segnala la presenza di un forte ipercomprato; tuttavia ricordo che in presenza di una solida tendenza è normale eccedere (ipercomprato o ipervenduto), per cui un alto livello ci consiglia unicamente prudenza;
  2. Ftse Mib a ridosso della resistenza a 16.150-.16200;
  3. comparsa di un gap up, la cui chiusura richiede una correzione almeno sino al massimo di ieri (15.788); inoltre, si ricorda che la comparsa di un gap up annuncia un probabile indebolimento del trend rialzista quando si forma, come in questo caso, dopo una fase di buona continuità (il Ftse Mib è salito dai minimi di fine luglio di circa il 31%). Questo è il secondo gap (il primo è già stato chiuso) formatosi negli ultimi 20 giorni; il fatto che in questo periodo si salga in modo scomposto non lascia dormire sonni così tranquilli.

Gli elementi positivi lasciano aperta la possibilità di nuovi impulsi rialzisti, ma allo stesso tempo quelli negativi ne limitano gli obiettivi, indicandoci la necessità,  a breve, quanto meno di correggere, per poter scaricare l’ipercomprato e chiudere il gap; solo a quel punto si capirà se il mercato vorrà riprendere a salire o se i tempi saranno maturi per un calo importante.

Ovvio che se l’eventuale discesa del Ftse Mib verso 15.788 punti (per chiusura gap) dovesse verificarsi nella fase finale della prossima settimana, la stessa rischierebbe di concludersi intorno ai minimi, rendendone probabili ulteriori nella successiva.

Riccardo Fracasso

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